Su interessi di natura commerciale relativi al settore delle carni da volatile ''le valutazioni del ministero della salute non sono idonee a sovrapporsi a quelle degli operatori del ramo e non appaiono ispirate a scopi generali o specifici di sanita' o igiene pubbliche''. E' questa la principale motivazione della decisione del Consiglio di Stato che lunedi' ha sospeso il decreto del ministero della salute dello scorso 10 ottobre riguardante le misure di polizia veterinaria in materia di malattie infettive e diffusive volatili ''con riferimento all'esclusione -si legge nel dispositivo- dall'obbligo di etichettatura imposta per le confezioni di carni avicole sulle quali sia attestato che il prodotto e' stato sottoposto ad un trattamento termico ad almeno settanta gradi centigradi''. La societa' Plus Food aveva impugnato l'ordinanza nella parte in cui impone l'etichettatura speciale, con indicazione dell'origine e della data di introduzione sul mercato, anche sulle carni avicole sottoposte a trattamento termico ad almeno settanta gradi centigradi. La misura era stata adottata nell'ordinanza come ''ausilio nello svolgimento dei controlli ufficiali da parte degli organi pubblici, e nell'intento di recuperare la fiducia dei consumatori e stabilizzare il mercato delle carni avicole''. Secondo il Consiglio di Stato tale giustificazione ''non attiene al caso in esame, in dipendenza della riconosciuta non pericolosita' delle carni cotte, sancita dalla Commissione europea che ammette importazioni di prodotti a base di carni di pollame che abbiano subito il trattamento termico''.(ANSA).