L'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) non ha verificato l'esistenza di un virus pandemico, nemmeno quello dell'influenza aviaria, ma e' costante il monitoraggio su tutti quei virus che, in presenza di una complessita' di fattori, potrebbero mutare geneticamente e creare la catena di trasmissione animale-uomo-uomo. Lo ha sottolineato Stefano Marangon, direttore sanitario dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Tre Venezie, nel corso del vertice organizzato dalla Regione del Veneto, l'Ulss 8 trevigiano e lo stesso Istituto, svoltosi ieri a Castellfranco Veneto (Treviso) per fare il punto sulla prevenzione all'aviaria con medici, veterinari e operatori della sanita'. Per quanto riguarda il Veneto e l'Emilia Romagna, ha proseguito Marangon, dallo scorso ottobre ad oggi i controlli effettuati su 130 mila capi dallo Zooprofilattico (referente per l'aviaria di tutta Italia) hanno dato esito negativo.
''Complessivamente - ha detto ancora l'epidemiologo - sono stati monitorati 5 mila volatili migratori, allevamenti avicoli domestici ed intensivi''. Questi ultimi, ha rilevato Marangon, producono il 70% dell'intero comparto nazionale. Ma la Regione del Veneto va oltre l'applicazione dei programmi di controllo e attiva metodiche di prevenzione della diffusione dell'aviaria, gia' allo studio da tempo. Sottolineando che le zone ad alta densita' di allevamento rappresentano comunque un rischio, nel caso che il virus penetri le barriere difensive, perche' vi si creano condizioni favorevoli alla sua trasmissione, il dirigente regionale dell'Unita' di progetto sanita' animale ed igiene alimentare, Giovanni Vincenzi, ha reso noto che si procedera' alla ''rottamazione'' di alcuni allevamenti; si tratta per lo piu' di piccole aziende a conduzione familiare, per un totale di circa mille metri quadrati di capannoni dislocati in aree soprattutto del veronese, padovano e vicentino che potranno essere riconvertiti per altre attivita'. ''Si sta valutando l'entita' economica dell'operazione - ha detto ancora Vincenzi - da sottoporre alla Conferenza dei Comuni''. Il provvedimento non avra' ripercussioni sulla quantita' produttiva del nostro Paese, ha assicurato il sottosegretario all'agricoltura, Giampaolo Dozzo, perche' comunque ''siamo autosufficienti'', ''e dara' l'opportunita' agli interessati di riconvertire l'attivita' in altre tipologie piu' redditizie''. Soddisfazione per l'incontro e' stata espressa da Ercole Alfonsino, della direzione regionale per la prevenzione, che ha indicato nella collaborazione tra medici e veterinari ''un segno di alta responsabilita'''. ''Non ci sono motivi per essere preooccupati - ha detto Alfonsino - ma e' giusto che il Veneto abbia questa sinergia''. (ANSA).