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LAV, ECCO L’ITALIA CHE MALTRATTA

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Ad un anno dall’attivazione del numero LAV “S.O.S. Maltrattamenti: 848.588.544” (al costo di una telefonata urbana da tutta Italia), istituito allo scopo di fornire un aiuto concreto a quanti vogliono denunciare o comunque intervenire contro le violenze ai danni degli altri animali, la LAV rende pubbliche le informazioni raccolte. Le segnalazioni sono giunte prevalentemente dalle grandi città: dalla sola provincia di Roma sono arrivate 278 telefonate, pari al 20% del totale, mentre da quella di Napoli 59 e da quella di Milano 58, cifre che rappresentano il 4% del totale. Tra le regioni, dopo il Lazio con 316 telefonate, spiccano la Lombardia con 147, la Sicilia con 126, la Toscana con 111 e la Campania con 106. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle cifre: il fatto che da queste regioni messe insieme arrivi il 58% delle telefonate non significa che qui i maltrattamenti siano più numerosi o che vi sia una maggior sensibilità; le dinamiche del processo che porta a segnalare i maltrattamenti sono varie e complesse. Sono soprattutto le donne che hanno segnalato alla LAV di aver assistito al maltrattamento di animali, spesso con la complicità dei figli dei quali raccolgono e riferiscono le testimonianze: oltre il 79% delle telefonate di donne contro il 20% degli uomini, che spiccano però in negativo come protagonisti del maltrattamento. Alcune telefonate sono giunte anche da bambini, più numerose le segnalazioni arrivate da adolescenti, spesso in accordo con gli insegnanti, il cui ruolo è risultato determinante nei casi in cui alcuni loro coetanei si sono resi protagonisti dei maltrattamenti. L’elemento nuovo emerso è la crescente disponibilità dei cittadini a farsi parte attiva, in prima persona, della denuncia all’autorità giudiziaria: nonostante la grande maggioranza delle persone sia restia a esporsi, anche quando non è possibile fare diversamente come, ad esempio, nei casi in cui i maltrattamenti possono essere provati solo con la loro testimonianza, numerose persone che hanno telefonato pensando di ottenere un intervento diretto della LAV, non si sono poi tirate indietro e hanno presentato denuncia. “I casi più frequenti portati all’attenzione della LAV riguardano cani rinchiusi in box, recinti o appartamenti, tenuti sempre legati, senza riparo dalle intemperie o al sole, maltrattati in genere, picchiati o tenuti in pessime condizioni igieniche, fatto, quest’ultimo, che stenta ancora ad essere percepito come un vero e proprio maltrattamento; e poi canili sovraffollati, avvelenamenti e anche violenze sessuali – dichiara Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio nazionale Zoomafia della LAV e autore del Rapporto LAV “SOS Maltrattamenti” – metodi usati per uccidere sono raccapriccianti; cani uccisi con calci e percosse, strangolati, impiccati, a colpi di arma da fuoco, a sprangate o gettati in un fiume con una pietra al collo: questi alcuni dei 42 casi segnalati. E poi gatti impiccati, presi a sassate, lanciati dalle finestre, a bastonate, sepolti vivi, investiti, sparati, affogati, dissanguati dalle tagliole, avvelenati, sbranati da cani “da combattimento”: 50 i gatti uccisi segnalati al numero LAV SOS Maltrattamenti 848.588.544. Vittime di violenze anche cavalli, galline, cardellini, scoiattoli e perfino scimmie, cammelli, orsi, coccodrilli: l’Italia si presenta come un immenso serraglio dove le specie di altri animali più varie sono detenute loro malgrado”. Più di 2000 telefonate raccolte (novembre 2004/2005), 1380 delle quali per segnalare direttamente i maltrattamenti agli animali, e circa 720 e-mail inviate all’indirizzo di posta elettronica sosmaltrattamenti@infolav.org. 752 telefonate hanno riguardato i cani (54% del totale), 153 telefonate hanno riguardato i gatti e 475 telefonate altri animali; naturalmente il numero degli animali coinvolti è superiore alle segnalazioni (es. nel caso di canili o allevamenti): ad esempio il totale dei cani oggetto di abusi segnalati al servizio LAV “SOS Maltrattamenti” è pari a circa 3.000. 25 le denunce presentate dal servizio LAV “SOS Maltrattamenti” per reati vari (uccisione di gatti e cani, abbandono di animali, morte di squali in fiere, maltrattamenti, uso di collari elettrici, ecc.), di cui 18 a carico di persone, 7 a carico di ignoti; 55 le denunce presentate direttamente dalle persone che hanno contattato questo servizio e che hanno ricevuto assistenza dalla LAV; 63 gli esposti presentati alle Forze dell’Ordine o ai Servizi veterinari delle ASL. 957 sono state invece le richieste di controlli o verifiche di segnalazioni, 4 le diffide presentate (per corse di cavalli, abbattimento di cani). Gli animali sequestrati o salvati grazie agli interventi scaturiti dalle segnalazioni ricevute sono stati circa 450. Numerose operazioni di sequestro o controllo sono state svolte con la partecipazione delle Guardie Zoofile della LAV.( fonte: LAV/2005)