Grazie a un vasto studio di genetica diretto dai ricercatori del Tigr (The institute for genomic research) è stato possibile risalire alla sequenza precisa e ad alta risoluzione del genoma del cane. La scoperta ha messo in evidenza una condivisione del genoma tra l'animale e l'uomo molto più rilevante di quella riscontrata tra uomo e topo. Ma soprattutto sarà ora possibile rintracciare con estrema facilità i geni responsabili di patologie complesse come il cancro.
I risultati delle ricerche sono stati pubblicati su due prestigiose riviste scientifiche: Genome Research, che per l'occasione ha anche presentato il libro 'Il cane e il suo genoma', e Nature, nella quale è stata invece diffusa la prima mappa genetica ad alta risoluzione del cane. Hanno collaborato al progetto 15 diversi istituti tra cui il Broad institute of Harvard di Boston e il Massachusetts institute of Technology.
I ricercatori hanno ottenuto la sequenza, di 2,4 miliardi di singole lettere di codice genetico, del Dna di un boxer femmina, Tasha, aggiornando con questa versione più dettagliata la mappa genetica del cane che fu presentata nel 2004 per la prima volta. Attraverso il confronto tra le varie razze sono state riscontrate 2,5 milioni di differenze genetiche (SNP). Le razze confrontate sono in tutto dieci: il levriero italiano, il barboncino, il boxer, il pastore tedesco, il Labrador da riporto, il beagle, il Bedlington terrier, il cane da caccia, il cane esquimese e il rottweiler. I ricercatori hanno poi completato il raffronto con cinque specie di cani selvatici, lupi e coyote. Tramite le differenze genetiche riscontrate è stato possibile localizzare il contributo dei geni ai tratti fisici e comportamentali di ogni razza. L'enorme varietà delle SNP contribuisce quindi a spiegare le differenze così marcate tra le varie razze, che tra i cani sono in tutto 400. Il contributo principale della ricerca consiste però nella possibilità di creare delle razze predisposte a malattie o malformazioni di vario tipo. Concentrando dunque l'attenzione su una specifica razza gli studiosi hanno la possibilità di identificare con estrema facilità i geni responsabili di patologie cardiovascolari e muscolo-scheletriche, la cecità e la cataratta, l'epilessia e molte altre. Kerstin Lindblad-Toh, co-direttrice del programma di ricerca del Broad Institute, ha dichiarato che "le informazioni fornite da queste ricerche rappresentano un significativo passo avanti nella comprensione della radice genetica delle malattie sia nei cani che negli esseri umani". (Repubblica.it)