Sempre piu' qualita' e sicurezza nel piatto degli animali del Belpaese. Solo l'anno scorso oltre 13,5 milioni di tonnellate di alimenti per animali sono state prodotte in Italia. Un risultato significativo per un settore che conta circa 420 stabilimenti produttivi e da' lavoro a nove mila persone, per un fatturato complessivo di 4,8 miliardi di euro. A fare i conti e' Assalzoo (Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici), che oggi celebra a Milano il sessantesimo anniversario della propria fondazione.
Dal dicembre 1945 a oggi sono stati fatti notevoli passi avanti, ricordano gli esperti. Nell'immediato dopoguerra si producevano circa 300 mila quintali di alimenti per animali, passati negli anni '50 a 800 mila tonnellate, che alla fine degli anni '60 diventano 3,6 milioni di tonnellate. Ma non e' solo questione di numeri. Con il tempo si e' puntato sulla qualita' anche nel menu' degli animali. Il pastone del contadino dei primi anni '50, basato anche su sottoprodotti o sugli scarti della mensa familiare, si e' trasformato: adesso il menù degli animali, bilanciato al computer e studiato da nutrizionisti e tecnologi, è costituito da granturco, crusca, orzo, farina di soia, girasole, tutte materie prime rigorosamente controllate. Un mix di carboidrati, proteine, grassi, che differisce in base all'età, al peso, al sesso dell'animale e al suo indirizzo produttivo. Perche', spiegano da Assalzoo, ''alimentazione animale più sana e garantita significa cibi di qualità: fettine, salami, petti, uova e latte. A tutto vantaggio, quindi, del consumatore''. ''La costante crescita, quantitativa e qualitativa, del nostro settore - spiega Silvio Ferrari, presidente di Assalzoo - ha accompagnato e favorito la stessa evoluzione delle abitudini alimentari degli italiani. E ha reso possibile l'ammodernamento degli allevamenti italiani, liberandoli dalla dipendenza del terreno e garantendo agli allevatori una serie di servizi: dall'assistenza tecnica a quella veterinaria, fino a vere e proprie forme di finanziamento''.
Ma quale sarà la situazione dell'alimentazione animale nel 2015? L'evento di Milano, infatti, e' stato anche l'occasione per fare il punto della situazione sui prossimi dieci anni. Secondo gli esperti ''aumenterà lievemente il numero dei capi allevati, soprattutto avicoli, mentre bovini e suini saranno sostanzialmente stazionari''. Stesso discorso per la produzione di cereali, che rimarrà sostanzialmente stabile: per quanto riguarda il mais l'Italia confermerà la propria autosufficienza produttiva, mentre dipendera' dall'estero per il grano tenero e l'orzo. E ancora. Secondo l'Istat, si prevede una crescita della popolazione di circa un milione e mezzo di persone. I consumi di carne, specialmente avicola, subiranno un incremento.
Ecco quindi che anche la produzione di alimenti per animali sara' protagonista di una crescita. ''Nel complesso - sottolinea infatti Silvio Ferrari - c'e' una tenuta della zootecnia nazionale. Siamo in presenza di una situazione di difficoltà per gli effetti della Politica Agricola Comune e per la concorrenza dei prodotti provenienti all'estero. Ma il lieve aumento della popolazione - conclude - determinera' una crescita dei consumi di carne. La conseguenza e' chiara: anche la produzione di alimenti per animali, soprattutto quelli avicoli, crescerà''
(Adnkronos Salute)