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SK22U, LA FNOVI SCRIVE AL FISCO

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Con una lettera del Consigliere Giuliano Lazzarini, referente all'interno del Comitato Centrale per gli Studi di Settore, la FNOVI ha chiesto all'Agenzia delle Entrate un incontro urgente per valutare gli aspetti applicativi dello studio di settore SK22U, riferito ai servizi veterinari (già evoluto nel TK22U sulla base di nuovi parametri). Nella lettera Lazzarini riporta alcuni dati tratti dal Libro Bianco della Professione Veterinaria che evidenziano le difficoltà economiche del settore veterinario. L'obiettivo della FNOVI è quello di adeguare i parametri applicativi e di rinviare di almeno un anno la sperimentazione dell’ SK22U. “La presenza sul nostro territorio nazionale di 14 Facoltà – scrive Lazzarini- ha determinato, in questi anni, un esubero di neo laureati tanto da avere 1 veterinario su 6 ,in Europa, che è italiano. Non solo , ma il 26% degli studenti che frequentano le facoltà di Medicina Veterinaria in Europa, è italiano. Ogni anno cresciamo del 3.5% circa con più di 1000 neo laureati che entrano nel mondo del lavoro parcheggiando presso studi , ambulatori, cliniche o Università in attesa di iniziare un'attività che li vedrà per molti anni percepire entrate al di sotto del minimo indispensabile per vivere dignitosamente. A fronte di tutto ciò riscontriamo un panorama lavorativo che non cresce , anzi, per certe realtà, tende a diminuire: settore avicunicolo, suinicolo. Questo sta comportando una contrazione delle entrate dovendo , un numero sempre più alto di medici veterinari , spartirsi la stessa fetta di mercato di molti anni fa.L'ANMVI stessa aveva sollecitato, per gli stessi motivi, il ministero delle Finanze a valutare la sospensione applicativa del SK22U in quanto non più aderente alla realtà che si evidenzia in questo ultimo anno nel settore delle prestazioni veterinarie.