“Abbiamo fatto qualcosa in più rispetto agli altri paesi europei. Abbiamo già impedito, ad esempio, l'uso dei richiami vivi, per quel che riguarda gli uccelli migratori”. Così il Ministro della Salute, Francesco Storace ha chiarito in Parlamento le misure di prevenzione dell’influenza aviaria in relazione all’attività venatoria e annunciato una possibile ordinanza maggiormente restrittiva solo nel caso in cui si riscontrasse l’H5N1 in Italia. “ Abbiamo accettato al Senato- ha aggiunto Storace- la proposta dell'opposizione di dare al Ministero della salute, per un periodo temporalmente definito, la possibilità di sospendere l'attività venatoria (non abbiamo riformato la caccia, perché sarebbe stato improprio farlo attraverso il decreto-legge sull'influenza aviaria). Ebbene, in che caso utilizzeremo tale possibilità? La utilizzeremo nel caso si verificassero le condizioni stabilite dall'Istituto nazionale per la fauna selvatica. Tale Istituto ha detto che, se il virus H5N1 dovesse essere scoperto anche in Italia, o nelle regioni limitrofe - questo lo dico al Parlamento, perché è di qualche settimana fa la nota dell'Istituto -, allora bisognerà sospendere la caccia per determinate specie di uccelli migratori. A tale riguardo, abbiamo già pronta l'ordinanza nel cassetto, da tirare fuori nel caso dovesse verificarsi quella condizione.
Nel frattempo- ha concluso il Ministro- abbiamo effettuato rilevamenti su circa 800-900 campioni di animali catturati sul Delta del Po e finora non c'è stato un solo caso di H5N1. Questo non vuol dire che non ci sarà mai, ma i due soli campioni legati al virus H5 - non quindi l'H5N1 - non hanno dato preoccupazioni per quanto riguarda la patogenicità. Questo ci ha consentito di tenere ancora nel cassetto ordinanze ulteriori, sulle quali lavoreremo nel momento in cui dovesse essere necessario”.