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PET THERAPY: LE RACCOMANDAZIONI DEL CNB

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Il 21 ottobre il Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) ha approvato il documento “Problemi bioetici relativi all'impiego di animali in attività correlate alla salute al benessere umani. L’alleanza terapeutica uomo animale.” Il documento non ancora ufficialmente pubblicato dal CnB, viene commentato con qualche anticipazione da Pasqualino Santori, veterinario componente del Comitato: “I lavori hanno preso tre anni di tempo, hanno previsto molte audizioni ed hanno comportato la stesura di diverse bozze di lavoro. Nella riunione plenaria per l'approvazione finale si è svolto un dibattito molto partecipato che ha portato alla definizione di raccomandazioni concrete”. Nel documento viene fatta una descrizione delle attività che si prendono in considerazione; tra queste, oltre alla pet therapy vera è propria, anche il caso degli animali da assistenza e la relazione con il proprio animale in una casa di cura o di ricovero. “Successivamente – continua Santori- è stata presa in considerazione la necessità di mediare tra gli interessi delle diverse parti in causa: il paziente, l'animale, l’equipe e la collettività”. In ultimo sono state espresse delle raccomandazioni. “Si è auspicato- ha precisato il Collega- il sostegno alle ricerche che abbiano lo scopo di individuare il reale beneficio per l'uomo, ma che nel contempo, si prefiggano anche di tutelare il benessere animale. Si è auspicata l'opportunità di non utilizzare animali selvatici. Si è ritenuto necessario garantire la qualità della vita degli animali sia durante il progetto che dopo il progetto stesso, cercando di migliorare le condizioni di vita dell'animale rispetto alla sua condizione precedente all’impiego. Si è espressa la raccomandazione di favorire il mantenimento in vita del rapporto con il proprio animale anche quando il proprietario dovesse essere ricoverato in una struttura residenziale. E comunque di permettere le visite da parte dell'animale anche nelle strutture ospedaliere una volta appositamente organizzate. Si è inteso garantire l'uso di tecniche di addestramento gentili. Si è voluto esprimere l'auspicio che la classe medica possa dedicare più attenzione alle pratiche in esame.Infine si è espresso un parere relativo alla non opportunità di un impegno economico pubblico nei confronti delle TAA, terapie assistite con animali, che non avessero anche fini di ricerca”.