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ATTACCO AGLI ORDINI DALLA CGIL

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La presa di posizione della CGIL, che ha presentato un documento sulla riforma degli Ordini, evidenzia ancora una volta l'atteggiamento critico dei sindacati confederali verso il mondo professionale. Il testo redatto dal centro studi della CGIL ed inviato a Cisl, Uil, Colap, Fita e Confindustria e che sarà poi inviato al Consiglio dei Ministri evidenzia diversi aspetti, secondo il sindacato, particolarmente discutibili del sistema ordinistico.Secondo il documento sarebbe auspicabile l'eliminazione delle tariffe minime lasciando il prezzo alla libera contrattazione fra le parti, come già avviene in vari paesi europei, tranne nei casi in cui le tariffe svolgano un ruolo di tutela pubblica. La liberalizzazione dei prezzi dei servizi dovrà essere accompagnata a una maggiore informazione, anche attraverso la possibilità di pubblicità che può essere esclusivamente a carattere informativo. Il documenTo propone poi di consentire a tutte le professioni la possibilità di svolgere l'attività di consulenza in forma di impresa; la possibilità di costituire società multiprofessionali in grado di assicurare un'offerta integrata e interdisciplinare e la costituzione di società con apporto di capitali da parte di soci non professionisti. D'altra parte la CGIL è favorevole alla costituzione di Associazioni professionali di natura privata come modello di organizzazione delle professioni bloccando la costituzione di nuovi Ordini. (ItaliaOggi, 22 ottobre 2005)