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TEST SUI VOLATILI, UE: ITALIA IN TESTA

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L'Italia si situa nel gruppo di testa - insieme a Francia e Germania - dei paesi dell'Ue che hanno effettuato il numero piu' elevato di test sui volatili (tra pollame e uccelli selvatici) nell'ambito delle misure di prevenzione contro la presenza del virus dei polli. Globalmente sono 25.000 i test per i quali gli stati membri interessati - tra cui l'Italia - hanno presentato una domanda di finanziamento all'Unione europea. Non solo. Il commissario Ue alla sanita' e alla protezione dei consumatori, Markos Kyprianou, ha annunciato ieri che ora tutti i paesi europei dispongono di piani di sorveglianza nazionale, per i quali potranno contare su un finanziamento di 884.000 euro tra il luglio del 2005 e il gennaio 2006. L'Italia, secondo i calcoli effettuati dalla Commissione europea, potra' disporre esattamente di 86.960 euro. Più in particolare sul fronte della vaccinazione, la cui responsabilità incombe agli stati membri, il commissario Kyprianou intende portare all'attenzione dei colleghi, ''alla fine di settembre o all'inizio di ottobre'', un piano per rilanciare il partenariato tra pubblico e privato per incoraggiare i 25 stati membri ad applicare l'accordo di cooperazione con l'industria, in modo di avere a disposizione un numero sufficiente di vaccini, se dovesse rendersi necessario. Facciamo pressione, ha spiegato Kyprianou agli europarlamentari a Bruxelles, perche' in caso ci fosse bisogno di grandi quantita', se abbiamo a disposizione un vaccino standard possiamo ridurre a tre mesi i tempi per svilupparne uno specifico. Inoltre, ha aggiunto, ''i distributori devono poterlo fare pervenire in tutte le aree, anche quelle piu' lontane''. Sul fronte dell'influenza aviaria, Kyprianou ha precisato ai parlamentari europei che e' molto importante poter identificare rapidamente la malattia, preparare il personale, controllare le importazioni illegali, fare un'esercitazione per mettere a prova la reazione dei servizi e delle amministrazioni. Per Kyprianou comunque la lotta dell'influenza aviaria deve essere affrontata a monte, quindi in Asia. ''Non sono soddisfatto dei passi avanti fatti in materia di cooperazione dopo la conferenza in Vietnam a febbraio'' ha spiegato il commissario, che sta pensando ad una conferenza di donatori da realizzare con la collega responsabile per le relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner''. E ribadisce: ''Dobbiamo bloccare la fonte altrimenti saremo sempre a rischio''. L'auspicio del commissario e' anche quello di coinvolgere maggiormente la societa' civile in questa azione di prevenzione, senza per questo creare allarmismi, ad esempio coinvolgendo i cacciatori europei che possono piu' facilmente individuare uccelli selvatici morti, per cause non chiare, e che potrebbero essere portati del virus. (ANSA).