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CONCORRENZA, REPLICA DI SIRICA ALLA UE

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“Se una riforma del sistema non c’è stata non è certo per colpa degli ordini”. Il Presidente del CUP, Raffaele Sirica, commenta la relazione della Commissione Europea che punta il dito sulla scarsa deregulation dei servizi professionali italiani. Sirica riconosce che “le norme avrebbero bisogno di essere aggiornate”. Secondo la UE, Grecia e Italia sono i paesi che meno hanno fatto per avviare un percorso di liberalizzazione dei servizi professionali a seguito del rapporto sulle professioni che la Commissione Europea aveva licenziato nel febbraio 2004 e nel quale si puntava il dito contro tariffe e pubblicità. “L’Italia – replica Sirica- è uno di quei paesi che hanno in corso un dibattito molto vivo sull’argomento. Mi risulta che molti altri questo percorso non l’abbiano iniziato nemmeno. In Parlamento diversi progetti di legge hanno contribuito a far maturare i tempi per una riforma che certamente non è stata ostacolata dagli ordini”. Dopo la messa in mora delle tariffe da parte del Commissario al mercato interno Charlie McCreeve, il Governo italiano sta predisponendo una risposta motivandone la legittimità. Si occupa di tariffe anche uno studio commissionato all’Università di Bologna e di Lecce dagli architetti finalizzato ad aprire un confronto sull’argomento, partendo proprio dall’Antitrust. Anche i farmacisti del CUP si sono detti pronti a rivedere il sistema delle tariffe ( “il paese ha problemi più grandi da risolvere” ha dichiarato il segretario della FOFI) , come pure i commercialisti che però non sono disposti a rinunciare ai minimi: questione di deontologia e garanzia di qualità, dicono.