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MACELLAZIONI ABUSIVE, REPLICA DEL SIVEMP

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Per la Federcarni-Confcommercio ogni anno a Perugia, vengono macellati per uso privato 2000 capi bovini. Si tratterebbe di ''un fenomeno enorme''. Non la pensa così la Segreteria regionale del SIVEMP dell’Umbria che in seguito alla notizia pubblicata da @nmvi Oggi, ha inviato alla nostra redazione alcuni chiarimenti e precisazioni. Il Segretario Regionale Dr. Giovanni Lo Vaglio spiega che “l'unica differenza tra carni macellate ad uso privato e quelle destinate ai normali circuiti commerciali, sta nel fatto che le prime non possono in alcun modo essere commercializzate, in quanto sono prodotte su richiesta ed a esclusivo uso del privato cittadino committente; nessuna differenza igienico-sanitaria esiste, in fase di produzione e trasporto al destinatario. E' chiaro che il privato cittadino non può commercializzare le carni ricevute.Dai dati di vigilanza in nostro possesso- prosegue Lo Vaglio- non risultano episodi attinenti alla commercializzazione clandestina di carni macellate per uso privato.Dagli interventi volti alla repressione degli episodi di macellazione clandestina negli ultimi anni si può affermare che il fenomeno è stato più che saltuario e limitato a stranieri in occasione di feste religiose; a tutt'oggi non risultano a questi servizi segnalazioni o denunce da parte di privati ed enti circa la presenza nel territorio di nostra competenza di macellerie" irregolari " o clandestine. In base alla recente normativa sul benessere animale durante la macellazione (D.L.vo 333/98) le uniche specie per le quali è possibile la macellazione a domicilio previa autorizzazione ex art. 13 del R.D. sono la suina, ovina e caprina. Nella Regione Umbria viene effettuata la macellazione per uso privato a domicilio solo per il suino e limitata normalmente per il periodo del mese di dicembre e gennaio successivo, in esecuzione alle disposizioni contenute nel R.D. n. 3298 del 20.12.1928, dell’O.M. 30.10.1958, dell’O.M. del 25 09. 1986 e della Circolare della Regione Umbria Dipartimento Servizi Sociali n. 7529 del 7.11.1979. Inoltre, la macellazione ad uso privato presso i Centri di Macellazione Carni della Regione è dettata dalla D.G.R. n. 2340 del 9 Maggio 1984 per cui le macellazioni sono assolte nel normale rispetto delle norme igienico-sanitarie; non esiste alcuna differenza di procedura od effettuazione dei normali controlli sanitari tra un capo macellato per uso privato e quello le cui carni sono destinate ad una macelleria o comunque ai tradizionali circuiti commerciali;secondo la stessa normativa Regionale il sezionamento nel mattatoio non può eccedere la mezzena per i suini ed il quarto per i bovini, ne deriva quindi che i proprietari di un suino possono essere al massimo due e per i bovini al massimo quattro;le carni sono regolarmente contrassegnate dalla bollatura sanitaria attestante l'espletamento favorevole dei controlli veterinari previsti per legge e/o con bollo rettangolare con la scritta P od USO PRIVATO;il trasporto al domicilio o alla residenza del proprietario o dei comproprietari delle carni macellate ad uso privato, è effettuato con mezzi di trasporto idonei ed autorizzati durante i normali percorsi di consegna delle carni effettuati dagli impianti di macellazione; la vigilanza può essere svolta in maniera normale solo fino al livello di consegna delle carni; una volta che le stesse sono giunte a destinazione del privato, ulteriori controlli potranno essere effettuati solo previa autorizzazione della Autorità Giudiziaria;per quanto riguarda le misure sanitarie di protezione contro le Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili, ai sensi della O.M. del 27.03.2001 e successive modifiche ed integrazioni, le asportazioni anatomiche ( cervello, intestino, ecc) obbligatorie a norma delle vigenti leggi sono tassativamente effettuate sulle carcasse bovine ed ovine presso i Centri di Macellazione: solo alcuni laboratori, all'uopo specificatamente autorizzati, possono procedere alla rimozione della colonna vertebrale; si evince, quindi, che tutte le carcasse regolarmente macellate per uso privato giungono al proprietario senza colonna vertebrale e materiale specifico a rischio. “Creare allarmismi quantomeno ingiustificati – conclude Lo Vaglio- è più di danno che di vantaggio alla categoria dei macellai: sarebbe se non altro più corretto e vantaggioso per la salute pubblica mettere a disposizione degli organi di controllo gli eventuali dati inerenti al fenomeno.