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PIEMONTE, ANAGRAFE CANINA AL 31-12-2005

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Con l’arrivo dell’estate si ripropone, puntuale, il problema dell’abbandono degli animali domestici da parte di proprietari irresponsabili che, pronti a partire per le vacanze, non si fanno scrupoli a liberarsi dei loro più fedeli amici. Comportamenti, questi, che, oltre a essere deplorevoli da un punto di vista etico, contribuiscono ad accrescere l’assai diffuso e per alcuni versi grave fenomeno del randagismo: solo lo scorso anno sono stati catturati in Piemonte oltre 9.000 cani vaganti, di cui solo un terzo ha potuto essere identificato e restituito al proprietario. Proprio per limitare i danni e i costi dovuti al randagismo, nonché per ridurre il numero di animali detenuti nei canili, dal 2004 la Regione Piemonte ha istituito l’«Anagrafe canina informatizzata», che prevede l’obbligo di registrazione elettronica di tutti i cani presenti sul territorio. Dallo scorso 5 novembre, quindi, i detentori di cani non ancora identificati sono tenuti a farlo tramite l’inserimento di un microchip, «metodo più funzionale alla ricerca e al ritrovamento dei cani dispersi del precedente tatuaggio», come sottolineato dall’Assessore alla sanità Mario Valpreda. Buona la risposta dei cittadini al nuovo sistema: attualmente, a fronte di una popolazione canina tatuata di 700.000 unità, sono già oltre 82.000 gli animali individuabili tramite microchip. Ancora oggi, tuttavia, si segnala la presenza di cani privi di qualunque tipo di identificazione, circostanza che ha convinto l’amministrazione regionale della necessità di concedere maggior tempo ai piemontesi per adeguarsi alle nuove norme. Così il Consiglio regionale, nella seduta del 1° luglio scorso, ha approvato all’unanimità una legge che proroga al 31 dicembre di quest’anno il termine ultimo, inizialmente fissato al dicembre 2004. Passata questa data, scatteranno le sanzioni: chiunque verrà sorpreso in possesso di un cane non identificato rischierà una multa da 38 a 232 euro, destinata a salire fino a 464 euro nel caso di acquisto o vendita di animali non registrati. Mettersi in regola è semplice. Un servizio di inserimento gratuito del microchip è attivo presso il Servizio veterinario di ogni Asl (con pagamento di una tariffa per il rimborso dei costi del materiale utilizzato di 3,50 euro), oppure ci si può rivolgere al proprio veterinario privato di fiducia, dietro corresponsione di una parcella. Per l’intervento è necessario recarsi all’appuntamento – che è opportuno fissare fin da ora – muniti di documento di identità e codice fiscale. Nel caso delle cucciolate, la stessa normativa prevede che debbano essere identificate entro il 60° giorno di vita e comunque prima di qualsiasi cambiamento di proprietà, mentre per i cani introdotti stabilmente da altre regioni si hanno quindici giorni di tempo. Non è comunque consentita la partecipazione a mostre, gare ed esposizioni che si tengano in Piemonte a cani non registrati. Infine, è vietata la cessione o la vendita di cani non in possesso di microchip.