Sulla base di indicazioni di Assoconsum, l’on Perrotta ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministero della Salute per avere informazioni dettagliate sull’influenza aviaria ed in particolare per sapere se le misure fino ad ora adottate in alcune regioni “siano estese anche nelle altre così da garantire in caso di eventuali contagi la possibilità di intervenire in tempi celeri”. Il Sottosegretario Cesare Cursi, con delega alla veterinaria, ha risposto nell'Aula di Montecitorio nella seduta di giovedì scorso, spiegando che “ l'epidemia a bassa patogenicità, attualmente in corso, ha colpito esclusivamente la Regione Lombardia, ed in particolare, alcuni comuni della provincia di Brescia, dove sono stati accertati la maggior parte dei focolai, un comune della provincia di Mantova, nonché della provincia di Cremona, dove sono stati riscontrati solamente casi sporadici. Per contenere la diffusione del virus influenzale i Servizi veterinari regionali hanno adottato provvedimenti igienico-sanitari urgenti, con il ricorso all'abbattimento dell'intero effettivo delle aziende infette nonché a idonee misure restrittive di polizia sanitaria. Inoltre- ha aggiunto Cursi- , è tutt'ora in corso la seconda fase di monitoraggio finalizzata al controllo degli allevamenti presenti nelle zone limitrofe ai focolai; finora tutti i controlli hanno dato esito negativo. Le strategie di intervento intraprese fino ad oggi sono frutto di un'attenta analisi del rischio che ha tenuto in considerazione differenti fattori epidemiologici. La popolazione avicola sul territorio nazionale non è uniformemente distribuita, in quanto l'80 per cento della zootecnia avicola intensiva si concentra soprattutto nelle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, dove prevale la produzione del tacchino da carne, specie particolarmente sensibile all'infezione virale.
Tale territorio, inoltre, è interessato da importanti flussi migratori, in particolare di anatidi che rappresentano un reservoir naturale tanto che il monitoraggio virologico effettuato nel corso degli ultimi due anni ha permesso l'isolamento di diversi ceppi di virus influenzali.
Le misure di intervento, pertanto, sono state differenziate, per meglio fronteggiare le diverse esigenze di controllo territoriale, che hanno reso necessario un rafforzamento delle stesse nelle zone maggiormente a rischio.
Il ministero della salute ritiene che il sistema nazionale di controllo nei confronti dell'influenza aviaria rappresenti un efficace strumento di profilassi contro la diffusione del virus, consentendo di mantenere un livello elevato di vigilanza sanitaria sul patrimonio avicolo nazionale”.