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IZS PIEMONTE VERSO NUOVO ORDINAMENTO

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Tutta in discesa la strada per dotare l'Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta di un nuovo ordinamento, grazie al quale l'ente di via Bologna potrà essere gestito - come le azienda sanitarie - da un direttore generale, coadiuvato da un direttore sanitario-veterinario e da uno amministrativo. La commissione Sanità del Consiglio regionale ha infatti approvato all'unanimità il disegno di legge presentato dall'assessore Mario Valpreda, con cui vengono snelliti e ammodernati la struttura organizzativa e il funzionamento dell'Istituto, impegnato nella ricerca e nell'assistenza ai servizi veterinari e ai privati nei campi della tutela della sanità umana e animale, della qualità dei prodotti di origine animale e dell'igiene delle produzioni zootecniche.
Tra le innovazioni più significative introdotte dal provvedimento figurano appunto l'istituzione della figura del direttore generale, l'alleggerimento del consiglio di amministrazione da quindici a cinque membri (di cui due nominati dalla Regione Piemonte) e l'introduzione di strumenti moderni di gestione economico-finanziaria e patrimoniale. Inoltre, le tre Regioni cui fa capo l'Istituto potranno svolgere un ruolo essenziale diindirizzo nelle attività dell'ente, in modo che si raccordino con le esigenze della programmazione sanitaria regionale. Il provvedimento è frutto di un accordo siglato nel 2001 tra le tre amministrazioni regionali. Ma, mentre le ultime due avevano immediatamente provveduto a recepirne i contenuti in una legge, il Piemonte - nonostante la sua preponderanza di interessi nell'Istituto, che non a caso ha sede proprio a Torino - non era riuscito fino a questo momento a fare altrettanto. Soddisfatto quindi per l'esito del voto l'Assessore Valpreda."Con questo provvedimento - ha dichiarato - può finalmente partire una riorganizzazione funzionale dell'ente che potrà migliorare e ampliare l'attività diagnostica, rafforzando nel contempo il settore della ricerca scientifica applicata. Non dimentichiamo che l'Istituto di Torino ospita il Centro nazionale di riferimento per la diagnosi della BSE, il famigerato morbo della ‘vacca pazza' che negli anni scorsi ha rappresentato motivo di grande allarme. Nei programmi di sviluppo si dovrà inoltre prevedere anche il potenziamento di alcune sezioni periferiche, come quella di Cuneo, oggi inadeguata a sostenere la grande massa di richieste che provengono dalla più importante provincia zootecnica d'Italia". Resta ora da affrontare il passaggio in Consiglio regionale, probabilmente già nella seduta di domani, dove non dovrebbero sorgere intoppi dopo il "via libera" della commissione competente.( fonte: Regione Piemonte)