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CURSI: LOTTA EPIZOOZIE NON AD ALLEVATORI

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Sui contenuti del Testo unificato C. 4444, “Disposizioni a sostegno degli allevamenti”, la Commissione Affari Sociali ha visto ieri l’intervento del Sottosegretario alla Salute Cesare Cursi. Il testo presentato come “incongruente” dal relatore On Mancuso è stato criticato anche dal rappresentante del Governo, specie per quanto previsto dall’articolo 2: a sostegno degli allevamenti che attuano “misure volontarie di prevenzione ed eradicazione dei focolai di infezione” è riconosciuto un credito d’imposta con decreto del Ministero delle Politiche Agricole. Il sottosegretario Cursi, premesso di aver richiesto ai competenti uffici del Ministero della salute una valutazione del provvedimento in esame sotto i profili della sanità veterinaria, ha riferito in Commissione che la Direzione generale della sanità veterinaria e degli alimenti ha espresso un giudizio non favorevole, rimarcando come il provvedimento non tenga conto del fatto che le strategie di lotta contro le malattie oggetto del provvedimento (afta epizootica, peste suina africana, peste suina classica, influenza aviaria, blu tongue, malattia vescicolare) “devono essere predisposte e definite dal Ministero della salute e quindi approvate dalla Commissione europea, con la conseguenza che tali interventi non possono essere lasciati alla discrezionalità delle autorità sanitarie locali, né tanto meno a quella degli allevatori”. Cursi ha anche osservato che nel provvedimento non vengono neanche definite con chiarezza le competenze sanitarie riferite alla tutela della sanità animale nell'ambito della profilassi internazionale, la cui competenza è del Ministero della salute. Inoltre, le norme sanitarie comunitarie e nazionali che disciplinano le singole malattie richiamate non prevedono discrezionalità da parte dell'allevatore, nel senso che questo si possa impegnare ad «attuare misure volontarie di prevenzione ed eradicazione dei focolai di infezione»; l'allevatore è per contro obbligato a dare esecuzione ai piani di controllo e di prevenzione predisposti a livello nazionale dal Ministero della salute. Il Sottosegretario Cursi ha proposto la soppressione dell’articolo 2 “ in quanto in conflitto con le competenze già assegnate alla Direzione generale della sanità veterinaria” o quanto meno di modificarlo in modo da prevedere il coinvolgimento del Ministero della salute. La Commissione ha deliberato in questa seconda direzione.