Tenere i cani in ''celle anguste''e ''fatiscenti'' lede ''il sentimento per gli animali''. Legittimo, dunque, sequestrare quei canili nei quali le bestiole vengono tenute in queste condizioni, come pure legittimo e' il sequestro degli animali ''offesi''. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che ha respinto il ricorso di O.T., titolare di un canile in provincia di Savona, indagata per ''il delitto di maltrattamento di animali e per la detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura''. Per la Suprema Corte, il sequestro di un canile scatta a prescindere dalle promesse del titolare di ''effettuare opportuni lavori strutturali e di pulizia per una migliore sistemazione dei cani''. In seguito ad un sopralluogo del Corpo Forestale e della polizia veterinaria della Asl, era risultato che i cani del canile ''venivano custoditi in celle fatiscenti, anguste, totalmente buie, prive di acqua e sporche''. Di qui la decisione del gip del Tribunale di Savona, marzo 2005, di disporre il sequestro preventivo del canile e degli animali in esso ricoverati. Contro questa decisione si e' opposto in Cassazione O.T., facendo notare che le irregolarita' riscontrate ''non erano gravi'' e che in ogni caso il sequestro avrebbe dovuto essere effettuato solo successivamente, nel caso i lavori strutturali e di pulizia non avessero garantito ''adeguata ospitalita' agli animali''. La Terza sezione penale (sentenza 25229) ha respinto il ricorso della titolare del canile, facendo notare che ''il provvedimento amministrativo di assegnazione a O.T. di un termine per il compimento di lavori strutturali e di pulizia tali da rendere il canile idoneo alla custodia degli animali non incidono sulle valutazioni dei giudicie sulle determinazioni consequenziali, adottate legittimamente''. (animalieanimali.it/Adnkronos)