Uno dei settori nei quali l'Antirust vuole intervenire per portare più competitività è quello delle libere professioni. Mentre da una parte il ministro Castelli ripropone la sua bozza di riforma che prevede un rafforzamento del ruolo e delle funzioni degli Ordini, Antonio Catricalà, Presidente dell'Antitrust, presenta un decalogo per portare maggiore competitività al settore professionale. Il Presidente nel presentare le linee guida per una trasformazione del settore professionale ha ricordato che c'è:" la necessità di un intervento pubblico volto a perseguire, attraverso standard e regole di accesso e di disciplina delle modalità di esercizio delle attività private, l'efficienza del mercato, garantendo la qualità dell'offerta a beneficio dei consumatori". L'Antitrust, continua Catricalà:" considera indispensabile che si proceda tempestivamente a varare una riforma degli Ordini e dell'intero sistema professionale. Infatti, pur tenendo conte che le libere professioni presentano caratteristiche specifiche che non consentono un'applicazione uniforme tout court delle regole della concorrenza, ciò non di meno ritiene che si possano individuare delle linee guida, anche alla luce dei principi affermati dalla Commissione europea, lungo le quali dovrebbe procedere una riforma organica del settore. I punti principali espressi nelle linee guida proposte dall'Antitrust sono:- L'introduzione di barriere all'accesso al mercato in particolare con la costituzione di nuovi Ordini crea di fatto situazioni di monopolio. Gli Ordini sono quindi giustificati solo nei casi in cui l'attività professionale sia riferita alla tutela di pubblici interessi costituzionalmente garantiti, quali la salute e la difesa, e soltanto nella misura in cui risultino necessari per garantire la qualità della prestazione e la tutela del consumatore.- Le esigenze di tutela del consumatore non sono necessariamente garantite dalla costituzione di Ordini ma anche attraverso sistemi di certificazione di qualità meno restrittivi della concorrenza.- Le tariffe obbligatorie fisse o minime non rispondono all'esigenza di garantire la qualità dei servizi prestati e la correttezza degli operatori nei confronti del consumatore.- I compensi professionali non dovrebbero costituire un'emanazione della volontà della categoria professionale ed essere elaborati ex ante dagli Ordini ma fissati liberamente dal singolo professionista e quindi rilevati ex post sul mercato. L'utente deve avere le informazioni quantitative sui prezzi per poter valutare la congruità del prezzo chiesto dal professionista rispetto a quello del mercato.- Nel settore delle libere professioni la pubblicità può costituire un elemento fondamentale per colmare parte delle asimmetrie informative, relative alle tipologie, alle caratteristiche e ai prezzi dei servizi offerti. ( Italia Oggi, 18 giugno 2005)