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REVISIONE DEGLI STUDI DI SETTORE

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Le categorie soggette agli Studi di Settore hanno incontrato ieri il ministro Domenico Siniscalco per presentargli numerose richieste riferite agli interventi che il Governo aveva previsto nella prima stesura della Finanziaria. Gli autonomi hanno chiesto al ministro delle Finanze: la rinuncia alla catastizzazione, determinazione preventiva del gettito atteso dall'applicazione degli studi, l'abolizione dell'adeguamento agganciato all'Istat, e la conferma della limitazione dell'applicazione delle regole sugli accertamenti da studi di settore ai soli contribuenti in contabilità semplificata. Dopo aver incontrato commercianti, artigiani ed imprese, il ministro si è confrontato a lungo con i rappresentanti del mondo professionale. Se non si può proprio parlare di pace fatta, certamente la disponibilità dimostrata ad accogliere almeno in parte le richieste ha ristabilito un rapporto di serena collaborazione. Il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas ha garantito che l'accoglimento di alcune logiche richieste non ridurrà il gettito previsto dagli Studi di settore e che le relative modifiche alla Finanziaria saranno apportate con un emendamento che dovrebbe arrivare la prossima settimana. Le modifiche che saranno apportate ed in parte sollecitate dal mondo professionale sono: aggiornamento senza automatismi e quindi niente rivalutazione automatica sulla base degli indici ISTAT. Gli Studi saranno revisionati ogni quattro anni in un confronto con le associazioni di rappresentanza delle categorie soggette e solo eccezionalmente ogni anno se un settore dovesse discostarsi in modo evidente da precisi indici di contabilità nazionale. Controlli sulle imprese a rischio: la lotta all'evasione fiscale sarà concentrata sulle imprese con un volumi di ricavi superiore ai 5 milioni di euro, quelle fuori dagli studi. Accertamenti sulle imprese a rischio: ci sarà più attenzione con conseguenti accertamenti verso le imprese con contabilità ordinaria che per due anni su tre non siano congrue ai parametri degli studi di settore. Pianificazione triennale: come già previsto in Finanziaria, l'amministrazione fiscale farà ai singoli una proposta per determinare in modo preventivo le tasse per un triennio. Chi aderirà avrà in cambio una limitazione dei poteri di accertamento. Durante l'incontro i rappresentanti del Governo hanno anche assicurato alle categorie professionali che non sono previsti altri condoni fiscali riferiti, come ventilato, al 2003. (Il Sole-24 Ore, 3 dicembre 2004 )