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NAS E DEONTOLOGIA VETERINARIA

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I carabinieri del NAS entrano nel merito della deontologia veterinaria e sollecitano gli Ordini ad intervenire nei confronti di numerosi Colleghi, che avrebbero violato l’articolo 52 del Codice Deontologico Veterinario, sulla cointeressenza. Secondo i Carabinieri della Sanità, circa 200 Colleghi soci di una società di distribuzione di strumentazioni e medicinali ad uso veterinario ed attrezzature si troverebbero in violazione della deontologia. Decine gli Ordini veterinari destinatari della nota, nella quale si chiede “l’adozione dei provvedimenti ritenuti opportuni a carico dei sottonotati medici veterinari” (seguono nomi, cognomi e recapiti degli interessati), poichè “ a parere di questo Ufficio, si potrebbe ravvisare l’inosservanza all’articolo 52 del Codice Deontologico dei veterinari che tra l'altro sancisce:"..E' altresì vietata qualunque forma, palese o larvata di cointeressenza tra medico veterinario ed industrie o aziende sanitarie o affini, nonchè tra medico veterinario ed altre categorie esercenti attività commerciali. Il medico veterinario non deve partecipare ad imprese industriali, commerciali o di altra natura, che possano limitare la sua indipendenza professionale...". L’iniziativa dei NAS ha destato sorpresa e perplessità. I Colleghi coinvolti hanno chiesto il parere e l’intervento dell’ANMVI. Il Vice Presidente dell’ANMVI, Carlo Scotti ha sottolineato che “l’interpretazione del Codice Deontologico spetta all’istituzione ordinistica”, mentre “ nella nota del NAS si va addirittura oltre il chiarimento deontologico, si suggerisce già un “parere” di merito che propende per la violazione e quindi si chiedono provvedimenti”. Secondo il Vice Presidente Scotti “ sarebbe bastato prendere informazioni presso la Federazione, che è al corrente dal 2001 dell’attività della società di distribuzione e del ruolo assunto al suo interno dai medici veterinari secondo la formula della cooperativa d’acquisto e nel rispetto della deontologia professionale. Questo avrebbe evitato di esporre tanti Colleghi e di scavalcare l’istituzione ordinistica”. L’ANMVI ha ritenuto di riferire al Ministero della Salute quanto accaduto e si aspetta- ha concluso Scotti- “ che la FNOVI, prevaricata ed esclusa dalle sue stesse competenze, si muova di conseguenza”.