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NUOVO STATUTO PER CONFPROFESSIONI

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E’ stato approvato sabato scorso a Roma il nuovo Statuto della CONSILP, la Confederazione delle professioni intellettuali che d’ora in poi potrà ufficialmente chiamarsi “CONFPROFESSIONI”. Il cambio della denominazione è infatti stato approvato dal Consiglio Generale della Confederazione, accogliendo le istanze avanzate soprattutto dall’ANMVI, attraverso il proprio delegato Carlo Scotti , Vice Presidente ANMVI:“ Ho sempre creduto che la CONSILP dovesse assumere una denominazione diversa che la ponesse su un piano paritetico rispetto alle altre confederazioni riconosciute- ha detto Scotti- anche i professionisti, per la loro capacità numerica nel Paese e per la capacità di incidere economicamente sul PIL nazionale, devono potersi presentare accanto a Confindustria, Confcommercio e Confagricoltura con un progetto confederale. Del resto- continua Scotti- il riconoscimento di parte sociale che la CONSILP ha ottenuto dal Ministero del Lavoro deve poter essere speso con una denominazione formalmente più efficace, chiara ed immediata per gli interlocutori politici e per la stampa”. La riforma dello statuto riguarda anche la struttura e il rinnovo delle cariche nazionali. A questo proposito Carlo Scotti sottolinea la seconda grande innovazione a cui si è giunti sabato scorso, ovvero il riconoscimento delle aree dipartimentali professionali, fra cui quella delle professioni sanitarie ( che riunisce medici veterinari, medici di medicina generale, dentisti e psicologi). “ Il Presidente di Confprofessioni sarà affiancato da quattro vice presidenti- spiega Scotti- ognuno dei quali con delega all’area professionale di riferimento. Noi medici veterinari potremo confrontarci sui temi comuni delle professioni sanitarie con ANDI, FIMMG e PLP. La nascita dell’area sanitaria all'interno di Confprofessioni è un’esigenza sempre più forte dati i problemi emergenti che attraversano le professioni che vi appartengono. Un esempio per tutti: l’ECM”. Confprofessioni è la più rappresentativa confederazione tra le associazioni dei liberi professionisti delle professioni regolamentate. Accanto ad un centro rafforzato si è data una struttura regionalizzata per la partecipazione ai tavoli di concertazione regionale. “ E’ necessario essere presenti a livello nazionale come professioni regolamentate per la competenza legislativa che la modifica costituzionale approvata dalla Camera ha dato allo Stato, ma è anche necessario- conclude Scotti- attivare strutture direttive territoriali capaci di entrare in rapporto con le Regioni, che per quanto attiene la sanità hanno un ruolo organizzativo decisamente importante”.