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ANIMALI: IL RISPETTO NELLA COSTITUZIONE

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Secondo l’ On Giulio Schmidt, relatore del provvedimento Modifica all'articolo 9 della Costituzione in materia di ambiente e di ecosistemi, “il testo portato all'attenzione dell'Assemblea è il miglior testo attualmente possibile”. Si riferisce al comma aggiuntivo che ieri la Camera dei Deputati ha approvato e che recita: ( la Repubblica italiana) «Tutela l'ambiente e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. Protegge le biodiversità e promuove il rispetto degli animali». Il Trattato costituzionale europeo (la cui adozione comunitaria si svolge oggi a Roma) e la Costituzione italiana si somigliano un pò di più. Riferendosi al riconoscimento degli animali come esseri senzienti contenuto nella Carta Europea, l'On Schmidt aveva detto ai Colleghi parlamentari nei giorni scorsi: "La Costituzione europea enuncia in maniera inequivocabile che l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti; si tratta di un'enorme svolta culturale, voluta dal nostro stesso paese, che ha presentato la proposta dell'articolato; sarebbe paradossale - concludeva- che l'Italia si adoperasse per una riforma in Europa e si discostasse dalla stessa riforma al proprio interno”. Mercoledì, nel corso del dibattimento in Aula, è intervenuto anche l’On Gianni Mancuso , proponendo una disamina del mondo animale nel nostro Paese osservando che “è estremamente difficile intervenire con una o due parole sulla specificità del mondo animale, sia per le diverse tipologie di animali sia per due aspetti fortemente radicati nella nostra cultura, che potrebbero trovarsi in contrasto con ogni modifica dell'articolo 9 della Costituzione stessa: da un lato, l'utilizzo degli animali da reddito per l'alimentazione umana o per altri processi produttivi; dall'altro, l'esercizio dell'attività venatoria non legata a fabbisogni alimentari, ma che viene considerata «sportiva».” Durante il lungo iter del provvedimento in esame si è parlato di tutela degli animali, di dignità degli animali, di rispetto degli animali, di protezione degli animali e, ancora, di benessere degli animali. “Il testo che oggi ci viene sottoposto – ha osservato Mancuso- parla di promozione del rispetto degli animali. Mi pare che, in tal modo, sia stato raggiunto un buon punto di mediazione”. Le strade astrattamente percorribili erano sostanzialmente due: “la prima- ha spiegato il Collega Parlamentare- era quella di limitarsi ad una vaga enunciazione di principio che avrebbe avuto lo scopo di favorire una maggiore attenzione, sic et simpliciter, verso il mondo animale; la seconda, più difficile e più coraggiosa, perché in potenziale contrasto con gli interessi di talune categorie, portava a riconoscere all'animale uno stato giuridico intermedio tra l'oggetto e l'uomo e, conseguentemente, la titolarità di diritti”. Il Parlamento italiano - ha quindi concluso- “ ha la possibilità di colmare una notevole lacuna e di portare il nostro paese nell'ambito delle nazioni davvero civili “. Il provvedimento torna ora al Senato.