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RAPPORTO INEA 2004

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E' stato presentato in questi giorni la Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il "Rapporto sullo stato dell’agricoltura italiana 2004".Il Rapporto si basa su uno studio conclusosi lo scorso settembre. La riforma della Politica Agricola Comune (PAC), per il modo in cui è stata realizzata ha determinato una significativa evoluzione dello scenario di riferimento ed ha reso indispensabile l’avvio di una attenta verifica dell’adeguatezza degli attuali strumenti di politica agraria, rispetto al nuovo scenario che va delineandosi. Gli aiuti comunitari infatti dipendono da un insieme di norme che fanno capo al cosiddetto principio di “ condizionalità”, una serie di requisiti-condizioni a cui attenersi. La riforma riguarda i pagamenti relativi ai seminativi ed alla zootecnia, subordinati al rispetto delle norme in materia di salvaguardia ambientale, sicurezza alimentare, sanità animale e vegetale e protezione degli animali, come pure all’obbligo di mantenere la terra in buone condizioni agronomiche ed ecologiche. Nel rapporto, l’Istituto Nazionale di Economia Agraria traccia anche un quadro della zootecnia e del ruolo della veterinaria. Si legge in proposito: “ Al già difficile andamento climatico relativo alle coltivazioni (-7,7%) si è associata anche una stasi del settore zootecnico (-0,2%), soprattutto nei comparti ovicaprino (-3,9%) e del pollame (-6,8%), dove si registra un forte calo produttivo. Il comparto bovino sembra aver archiviato la vicenda legata ai casi di BSE e appare in via di rilancio. Per quanto riguarda le problematiche sanitarie, il 2003 ha fatto registrare un’attenuazione dei fenomeni infettivi, pur registrando nuove segnalazioni di "blue-tongue" per gli ovini, sottoposti peraltro a vaccinazione obbligatoria e piccoli focolai di influenza aviare per il pollame. Si è accennato in precedenza alla diminuzione produttiva nel comparto delle carni avicole, dove, a seguito della forte espansione dovuta alla crisi della carne bovina per la BSE, si sta scontando un calo dei consumi al quale non sembra essere estraneo l’impatto psicologico della crisi di influenza aviare nei Paesi Asiatici”. Di fronte a tali mutamenti, l’INEA pone una questione stringente al Ministero dell’Agricoltura: “ ci si chiede se la struttura e l’organizzazione del Ministero delle politiche agricole ed alimentare, ancorché rivista anche di recente, sia idonea ad affrontare le nuove funzioni dell’Amministrazione o se vi sia bisogno di una ulteriore rivisitazione atta, da un lato, a semplificare l’azione amministrativa e, dall’altro, a dotare il MIPAF di strutture adeguate ai nuovi compiti. Parallelamente la non coincidenza fra campi di intervento della riforma PAC che investono l’agricoltura propriamente detta, l’agroalimentare, la tutela dell’ambiente, la veterinaria e la sanità animale e suddivisione delle competenze fra amministrazioni centrali in ambito nazionale, pone il problema di un possibile ripensamento dell’organizzazione dei Ministeri quale è emerso dalla riforma Bassanini attuata in automatico con la presente legislatura”.