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CARBONCHIO, VACCINARE ANIMALI SENSIBILI

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Il Consigliere alla Provincia di Potenza Giuseppe Cirigliano, medico veterinario, esprime viva soddisfazione per la sensibilità dimostrata dalla Regione Basilicata in merito all’emergenza carbonchio, soprattutto per la disponibilità da parte del Dipartimento Agricoltura ad erogare fondi per la ricostituzione dei capi morti, oltre che per eventuali contributi da assegnare agli allevatori della zona per gli oneri economici affrontati nello smaltimento delle carcasse degli animali. “Sarebbe indispensabile – afferma Cirigliano - a questo punto, allargare la vaccinazione a tutti gli animali sensibili anche nei comuni limitrofi e a quelli dove sono stati presenti i focolai della malattia. Inoltre, aggiunge Cirigliano, risulta opportuna anche una maggiore informazione per le comunità locali sulle reali cause e conseguenze della malattia, onde evitare falsi allarmismi generati anche da informazioni distorte e spesso non veritiere. Tutto ciò al fine di evitare una forma di psicosi nella gente e salvaguardare la zootecnia e le attività turistiche nell’area del Parco Nazionale del Pollino”. E' ancora emergenza infatti nell'area sud della Basilicata, nei territori di 9 Comuni potentini dell'area Lagonegrese-Pollino dove sono stati individuati una trentina di focolai di carbonchio ematico che ha provocato la morte di una sessantina di capi di bovini. Il 20 settembre scorso, in un incontro negli uffici della Regione Basilicata, e' stato fatto il punto della situazione sull'emergenza carbonchio ematico che sta paralizzando le attivita' zootecniche ed agricole in una decina di Comuni dell'area Sud della regione. Nell'ufficio veterinario del dipartimento Sicurezza e Solidarieta' Sociale della Regione, si sono incontrati i rappresentanti dell'Asl 3 di Lagonegro, dell'Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata, dell'Ente Parco del Pollino, dei Nas e del Corpo Forestale dello Stato. Al 20 settembre erano stati denunciati trenta focolai di infezione distribuiti in 9 comuni che hanno determinato la morte di 60 bovini. Sono stati sottoposti a profilassi vaccinale il 95% dei capi sensibili presenti nelle sedi di focolaio. Il giorno successivo il Consigliere Cirigliano chiedeva “Una tavola rotonda, che coinvolga tutti gli addetti ai lavori, per tutelare la zootecnia e gli allevatori del Parco nazionale del Pollino costretti a fare i conti con l’epidemia di carbonchio ematico”. Un appello all’assessorato all’agricoltura della Regione Basilicata affinché si possa procedere al monitoraggio dei danni causati dall’epidemia e all’eventuale risarcimento degli allevatori. “L’epidemia – ha aggiunto il consigliere Cirigliano – ha raggiunto livelli molto elevati in breve tempo e probabilmente la causa va ricercata nella mancata rimozione delle carcasse degli animali selvatici morti, non debitamente sotterrate o incenerite. E’ questo il vero punto anche se un altro sospetto, in qualità di veterinario, mi spinge invece a pensare che a causa del sovrappopolamento di animali selvatici, soprattutto cinghiali, le spore presenti nel terreno siano state portate in superficie”.“Inoltre – ha concluso il consigliere diessino - nel parco sono presenti animali domestici, bovini e equini di dubbia o sconosciuta provenienza, che nonostante gli sforzi del servizio sanitario sfuggono ai controlli. Nonostante ciò, gli enti deputati al controllo, come l’Ente Parco, sembrano ignorare completamente l’emergenza”. (www.provincia.potenza.it)