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FEDERALISMO,REGIONI:NO A CONFUSIONI

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Giovedì scorso la Conferenza delle Regioni ha consegnato al Governo un documento sulle riforme costituzionali. Nel documento delle Regioni i Presidenti danno atto al Ministro Calderoli di avere aperto un dialogo ma esprimono viva preoccupazione in merito al testo di riforma della Costituzione, in quanto presenta rilevanti rischi di conflitti e confusione istituzionale. Nella formazione delle leggi, la Conferenza ribadisce la necessità di evitare “sovrapposizioni, complicazioni, confusioni, conflittualità”, altrimenti “meglio sarebbe mantenere l'attuale sistema”. In materia di competenze legislative e devoluzione le Regioni propongono: rivedere i riaccentramenti e comunque le duplicazioni e le sovrapposizioni delle stesse materie tra competenza esclusiva dello Stato, competenze concorrenti, competenza esclusiva delle Regioni; in particolare, evitare la sovrapposizione tra norme generali e principi fondamentali;evitare opinabili riparti basati sulle dimensioni" nazionali" o "regionali" degli interessi nelle singole materie, Quanto all’ interesse nazionale, i Presidenti delle Regioni confermano il parere del 28 giugno 2004, esprimendo condivisione per le preoccupazioni sollevate nel dibattito politico-istituzionale in relazione al tema dell'interesse nazionale, quale esigenza di fondo di un nucleo essenziale di unitarietà del sistema. I Presidenti delle Regioni meridionali hanno già opportunamente sottolineato l'esigenza di "riconoscere il valore politico e costituzionale della salvaguardia dell'interesse nazionale, osservando che esso richiede uno stretto collegamento ai principi della solidarietà e della sussidiarietà". Preoccupazioni di questo tipo, peraltro, non possono tradursi in una impropria censura su singole leggi approvate dai Consigli regionali, sulla base di valutazioni di merito, di natura squisitamente politica. La Conferenza chiede quindi di sopprimere ogni intervento di censura successiva su leggi regionali e limitarsi a prevedere leggi (approvate da entrambe le Camere a maggioranza assoluta) di coordinamento ed armonizzazione tra legislazione statale e regionale, quali strumenti di unificazione del sistema. E sempre giovedì scorso l’agenzia ANSA ha dato l’annuncio di uno stanziamento di 90 miliardi per la sanità: Governo e Regioni hanno trovato una intesa al tavolo tecnico presso la sede del Ministero degli Affari Regionali sulla dotazione del fondo sanitario nazionale per il 2005.