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ONAOSI, INIZIATIVE POLITICHE

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Si moltiplicano le iniziative parlamentari contro l’obbligo di contribuzione all’ONAOSI introdotto con la Finanziaria 2003. Ai primi di agosto, con l’appoggio di altri deputati, l’On Gianni Mancuso ha presentato una interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Economia e del Lavoro per chiedere di eliminare la contribuzione forzosa con la Finanziaria 2005.“Questo ulteriore "balzello" – ha dichiarato l’On Mancuso al Corriere di Novara- è soprattutto un onere difficilmente sostenibile per i neolaureati che si trovano a far fronte alle spese dello studio e, inoltre, non si capisce come un ente nato circa un secolo fa per assistere gli allora numerosi orfani dei sanitari, debba esistere oggi in questi termini allorché, oggi, il numero di tali orfani è assai basso (grazie al cielo le guerre mondiali sono un lontano ricordo). Dunque non si capisce perché si debba richiedere un ulteriore sforzo economico ai sanitari italiani, soprattutto considerando il fatto che ogni categoria professionale è dotata di una propria cassa di previdenza che fa fronte alle esigenze dei propri iscritti. L’interrogazione parlamentare è sostenuta dai deputati Agostino Ghiglia, Sandro Delmastro e Marcello Meroi (AN). E contro la contribuzione obbligatoria in Senato è anche stata presentata una proposta di legge, ad articolo unico abrogativo, dal Senatore Roberto Ulivi (AN). La pdl, presentata da più di un anno, non ha mai avviato l’iter parlamentare. Per questo l’ANMVI ha sollecitato il Presidente della Commissione Igiene e Sanità, alla quale è stato assegnato l’esame della proposta, ad iniziarne quanto prima la discussione. Ma intanto, l’obbligo è in vigore in forza di legge dello Stato. Non pagare non significa solo incorrere nelle violazioni del Regolamento ONAOSI e quindi perdere i benefici assistenziali, ma comporta l’iscrizione “a ruolo” del contribuente inadempiente. Per questo l’ANMVI, per quanto sollecitata in questa direzione, non ha dato e non potrà dare indicazioni volte a sostenere iniziative d’inadempienza fiscale.