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ANVU ALL’UNIRE: NON LAVORIAMO

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Trova il pieno sostegno dell’ANMVI l’iniziativa dell’ANVU di far mancare le prestazioni dei propri veterinari se l’UNIRE non accetterà una proposta di convenzione e compensi in linea con i minimi tariffari indicati dalla FNOVI. Il 22 luglio scorso, il Presidente D’Addario confermava al Collega Giuseppe Cascio, Presidente dell’Unione Veterinari Unire, che “ gli accordi attualmente in vigore non risultano conformi alle norme deontologiche, alla cui osservanza sono tenuti tutti i medici veterinari e, quale diretta conseguenza di ciò, si considerano i professionisti, attualmente prestatori d’opera in favore dell’UNIRE, passibili di apertura di procedimenti disciplinari da attivarsi ad iniziativa degli Ordini Provinciali di appartenenza”. Più che di uno sciopero, dunque, il rifiuto dell’ANVU è un atto dovuto, in osservanza alla deontologia e al decoro professionale. Al Segretario Nazionale UNIRE, Franco Panzironi, l’ANVU ha indirizzato una nota, coinvolgendo in indirizzo il Ministro delle Politiche Agricole Alemanno: “ la mancata ratifica della convenzione – scrive Cascio il 2 agosto- non ritenuta congrua per le professionalità richieste, potrebbe portare a spiacevoli procedimenti disciplinari nei confronti di quei professionisti che fino ad ora hanno svolto il ruolo assegnatogli con abnegazione e alto senso del dovere, sopperendo anche a vuoti organizzativi di varia natura, non ultimo i ritardi dei pagamenti e dei rimborsi delle somme anticipate. E’ altresì importante ribadire- prosegue il presidente ANVU- come l’aumento dei carichi di lavoro e di responsabilità, associati ad incompatibilità professionale imposta dall’Ente, possa portare nel tempo ad una riduzione del valore dell’operato anzichè del suo incremento”. A sostegno dei veterinari incaricati UNIRE, il Presidente ANMVI Paolo Bossi ha scritto ai Ministri Sirchia e Alemanno una lettera nella quale chiede un “autorevole intervento”, soprattutto da parte del titolare del Dicastero a cui fa istituzionalmente capo la Categoria. Nella lettera si informano anche i ministeri competenti dell’ipotesi di astensione da ogni prestazione “bloccando di fatto le attività agonistiche e palesando pubblicamente l’assoluta mancanza di considerazione in cui viene tenuta la professionalità dei medici veterinari da parte dell’UNIRE”.