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ORDINI ALL’ESAME DELL’ANTITRUST

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Gli Ordini sono un freno alla concorrenza fra professionisti? Le tariffe fisse penalizzano i cittadini? Per rispondere a questi interrogativi il Presidente dell’Antitrust nazionale Giuseppe Tesauro sta proseguendo l’analisi dei servizi professionali.
Il confronto con gli Ordini, iniziato a maggio, servirà a capire, distinguendo per singola categoria, quali delle attuali restrizioni alla concorrenza sono effettivamente necessarie per la tutela del pubblico. “ Stiamo cercando di aprire un dialogo con gli Ordini- ha dichiarato al Sole 24 Ore Tesauro- e di capire le loro ragioni, sulla linea di un imput che giunge dalla Commissione UE”. Si parla di tariffe, pubblicità, ma anche e soprattutto di assetti organizzativi, anche societari, e modalità di operare. “ Che le tariffe siano scelte autonomamente o con decisione governativa non sposta di una virgola il problema- ha concluso Tesauro- sposta semplicemente l’imputazione, ma non conferisce alcuna immunità a una normativa che, anche se avallata da un Esecutivo, può portarsi in contraddizione con la disciplina comunitaria”. Dal 1 maggio scorso l’Antitrust ha più voce in capitolo e più autorevolezza per fare questa analisi. Infatti, è entrato in vigore un regolamento Ce che riconosce ai garanti della concorrenza dei singoli paesi europei la competenza e la vigilanza per sanzionare sfruttamenti abusivi di posizione dominante.
La verifica sugli ordinamenti professionali proseguirà dopo l’estate.