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LA CRISI DEL FARMACO VETERINARIO

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Le 65 aziende che operano in Italia nel settore del farmaco veterinario e delle premiscele zootecniche hanno chiuso l’anno 2003 con dati poco confortanti e soprattutto con poco ottimismo per il 2004. E’ quanto emerge dall’indagine condotta da DATABANK sui prodotti veterinari e zootecnici.
Il mercato globale l'anno scorso si è fermato a 604 milioni di euro con una crescita rispetto al 2002 di solo lo 0,8%. In termini reali, confrontando la percentuale con il dato inflazionistico si può considerare che il settore sia calato di 1,7/1,8%. Anche prendendo le percentuali riferite ai settori specifici vediamo che solo il farmaco per animali da compagnia con una crescita del 7,1% supera l'inflazione mentre quello per animali da reddito con un incremento di solo il 2,1% è decisamente inferiore. Il settore delle premiscele è comunque quello che ha risentito maggiormente della crisi del settore zootecnico con un calo percentuale del 3,1%. Il 2004 ha evidenziato nei primi mesi un ulteriore peggioramento del mercato e si prevede quindi una chiusura dell'anno senza alcuna crescita del settore e forse anche un possibile calo soprattutto per gli animali da reddito. In questo ambito gli operatori esprimono un lieve ottimismo per il settore avicolo e suinicolo mentre temono un ulteriore peggioramento per quello dei bovini sia da latte che da carne. Per quanto riguarda la struttura dell'offerta la crisi settoriale ha portato ad una maggiore competizione fra le aziende. Il mercato è fortemente controllato da multinazionali che negli ultimi anni si sono rafforzate con una politica di acquisizioni, tendenza che potrebbe continuare a livello internazionale. Nel 2003 le prime quattro imprese controllavano quasi il 53% del valore del mercato dei medicinali. Per quanto riguarda le premiscele la percentuale è leggermente inferiore ( 47%).