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UNA PDL PER ELIMINARE L'IVA

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Il 24 maggio l’On Luana Zanella (Verdi-Ulivo) ha presentato una proposta di legge per esentare dall’IVA le prestazioni veterinarie. La proposta ( “Modifica all'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, in materia di esenzione dall'IVA delle prestazioni sanitarie veterinarie”) è fresca d’annuncio e non ha ancora iniziato l’iter parlamentare. “Chiediamo – dice l’On Zanella-che le spese veterinarie sostenute per animali domestici legalmente detenuti, siano esenti dal pagamento dell’Iva, al pari di molte altre prestazioni sanitarie”. Il DPR 26 ottobre 1972, n. 633 istitutivo dell’imposta sul valore aggiunto, prevede che le prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona siano esenti dal pagamento dell’Iva. “Oggi – aggiunge la parlamentare- chi si rivolge ad un oculista, ad un dentista, ad un ginecologo, o al pediatra per nostro figlio, non paga questa imposta. Chi invece si rivolge ad un veterinario per cure al proprio animale domestico, è tenuto al pagamento del 20 per cento di Iva. E’ proprio su questo aspetto che interviene quindi la proposta di legge, prevedendo appunto l’esenzione dal pagamento dell’imposta sul valore aggiunto in relazione alle spese mediche sostenute per la cura di cani, gatti e cavalli detenuti legalmente, in quanto riteniamo che siano spese che, seppur non assimilabili a quelle per la cura alla persona (per le quali appunto già esiste l’esenzione fiscale), sono certamente spese sanitarie sostenute in relazione alla sfera personale del soggetto”. Il Presidente dell’ANMVI, Paolo Bossi, ha inviato una nota all’On Zanella nella quale esprime apprezzamento e soddisfazione per “il riconoscimento della prestazione medico veterinaria quale prestazione sanitaria a tutti gli effetti, degna di essere equiparata alle prestazioni mediche sull'uomo e dunque meritevole di una diversa considerazione da parte del Legislatore e dei Dicasteri competenti”. Il beneficio dell’esenzione non è tuttavia esteso alle prestazioni veterinarie sugli animali esotici, sugli animali destinati alla pratica sportiva e sugli animali da reddito”. Per questo il Presidente dell’ANMVI, ha fatto presente all’On Zanella come l'esclusione di "animali destinati alla pratica sportiva" penalizzi di molto alcune prestazioni dato che la detenzione dell’animale a scopo sportivo non è necessariamente coincidente con la competizione sportiva avente finalità di lucro ed è "difficilmente disgiungibile dalla detenzione per affezione". Il Presidente dell’ANMVI comprende infine la cautela nei confronti degli animali esotici, per i quali tuttavia fa notare come si stia facendo largo la dizione "non convenzionali", o quella di "nuovi animali da compagnia":” il furetto, il coniglio o alcuni volatili infatti non sono specie esotiche- annota Bossi- e oggi rivestono il ruolo di compagnia domestici comunissimi specie per i bambini”. Un’ultima annotazione sulle prestazioni veterinarie dei Colleghi che si occupano di animali da reddito: “anche le loro prestazioni – scrive Bossi- costituiscono una forma indiretta di tutela dell’uomo essendo finalizzate a garantire il benessere e la salute di animali produttori di alimenti e quindi rilevanti sul piano della sanità pubblica”.