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CONFINE UE: 25 € EVITANO IL VETERINARIO

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( Frontiera ungaro-romena) - Una lunghissima fila di autotreni stracarichi si snoda sul nastro d’asfalto al confine romeno sulla porta dell’Unione Europea.
Gli automezzi aspettano di passare attraverso l’unico varco disponibile. Trasportano merci, ma anche animali vivi. Cavalli, soprattutto.
Per loro c’è una specie di corsia preferenziale. O meglio un balzello supplementare, una tangente. Costo: 25 euro. Da versare, brevi manu, senza troppi sotterfugi, a un agente di polizia di frontiera romeno. E’ la prima scorciatoia, che segna anche l’inizio dell’odissea di centinaia di animali destinati ai macelli di mezza Europa. Anche in Italia. Un autotreno con un carico di 29 cavalli proveniente da Arad ( Romania) è fermo da quattro ore. Destinazione Bari. Gli animali sono irrequieti, scalciano, si spingono. Alcuni stalloni cercano di farsi largo verso le femmine. Qualcuno cade e viene calpestato. le pareti del cassone ondeggiano, le paratie scricchiolano. Non è la prima volta che accade. I “carichi della morte” viaggiano ogni settimana.” Il controllo avviene più tardi in due stalle attrezzate e non sul piazzale delle dogane. Qui gli uffici controllano solo i documenti”- spiegherà il veterinario Bruno Fiorito, inviato dal nostro Ministero della Salute per aiutare i colleghi ungheresi in questa prima fase dell’allargamento a Est della UE. Finalmente i primi due autotreni vengono scortati alle stalle. Qui tutti gli animali sono stati fatti scendere e sottoposti ad un attento controllo veterinario. Ma nonostante l’impegno della missione italiana, questi controlli sembrano soprattutto una messa in scena. Perchè gran parte dei capi riesce ad evitarli grazie alle solite “scorciatoie” balcaniche”. Eppure la direttiva Cee 91/146 impone che il controllo d’identità venga eseguito per ciascun animale. Inoltre è fatto obbligo che il veterinario ufficiale ( al posto di frontiera prestano servizio 17 veterinari ndr) esegua un esame fisico su tutti i capi e si assicuri che gli animali in questione vengano scaricati al posto di ispezione frontaliero in sua presenza”. Tutto questo non avviene. ( Emilio Nessi, dal Corriere della Sera del 24/05/2004)