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IRAP: IL GOVERNO NON FA CHIAREZZA

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Tutti insoddisfatti i componenti della VI Commissione della Camera che aspettavano dal Sottosegratario del ministero dell'economia e delle finanze, Daniele Molgora, una risposta chiara ad una interrogazione parlamentare che chiedeva precisazioni sugli aspetti applicativi dell'IRAP.
Le indicazioni date dal rappresentante del ministero non hanno fatto altro che ribadire la risoluzione 32/E del 2002 dell'Agenzia delle entrate che interpretava la sentenza della Consulta in modo estremamente ampio. Ha successivamente aggiunto che “sono escluse dall'imposta solo quelle attività, quali, ad esempio quelle di lavoro autonomo occasionale e quelle di collaborazione coordinata e continuativa, che pur potendosi astrattamente ricondurre all'esercizio di impresa, arte o professione, non sono tuttavia esercitate mediante un'organizzazione autonoma". Molgora ha inoltre ricordato che ultimamente alcune sentenze delle Commissioni tributarie regionali di primo e secondo grado hanno confermato questa posizione " sostenendo l'applicabilità dell'IRAP in capo agli esercenti arti e professioni privi di organizzazione ed individuando nei pochi indispensabili strumenti di lavoro gli elementi di un'organizzazione imponibile". Il Sottosegretario sembra però essersi dimenticato delle decine di sentenze delle CTR che a tutti i livelli si sono espresse in modo decisamente diverso arrivando ad escludere per principio di non autonomia organizzativa tutti gli appartenenti a professioni regolamentate. Nulla di nuovo, quindi, la confusione o il fai da te continuano ad imperversare nell'applicazione dell'IRAP, in attesa che il Governo mantenga la promessa espressa da anni di eliminare questa imposta ritenuta da tutti iniqua.