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OGM, INTESA DIFFICILE SULLE SEMENTI

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La presenza fortuita di Ogm nelle sementi e' l'ultimo importante e piu' difficile tassello che ancora manca al quadro normativo europeo, che prevede gia' la tracciabilita' e l'etichettatura di cibi e mangimi derivati da organismi transgenici. Nel caso delle sementi, a rendere la decisione piu' difficile e' il fatto che si e' in presenza di un Ogm vivo che deve replicarsi nell'ambiente e che potrebbe diventare fonte di inquinamento per produzioni biologiche o colture tradizionali. Esistono anche sementi che non si replicano dopo la prima generazione. La posta in gioco e' quindi importante e sulla questione si stanno registrando forti divergenze tra i commissari europei. Una bozza di proposta messa a punto dalla commissaria Ue all'ambiente Margot Wallstrom prevede una presenza fortuita di Ogm - dallo 0,3% per le sementi di mais allo 0,5% per le sementi di patate e cotone - che e' stata respinta dai servizi del commissario europeo alla sanita' David Byrne, in quanto le soglie massime sono considerate troppo basse. Il responsabile dell'agricoltura europea Franz Fischler, si e' invece pronunciato in favore di una soglia la piu' bassa possibile, che sia pero' politicamente e tecnicamente realizzabile. Sulla presenza fortuita di Ogm nelle sementi, l'Italia ha da sempre tenuto una posizione ferma chiedendo la fissazione di una soglia massima la piu' bassa possibile, mentre l'Austria e la Danimarca auspicano un tetto massimo intorno allo 0,1%. Un elemento appare certo: Bruxelles non si pronuncera' sulle sementi biologiche prima di aver definito la presenza fortuita accettabile di Ogm nelle sementi convenzionali. (ANSA)