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INTERVISTA A MARIO VALPREDA

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Per Mario Valpreda, direttore della Sanità Pubblica del Piemonte fino al 30 aprile scorso, la veterinaria ha un grande avvenire, sia quella pubblica che quella privata, anche se, dice, “il fattore occupazione è condizionato da una certa saturazione, cui concorrono le troppe facoltà, che sfornano ogni anno centinaia di professionisti, dando una preparazione che non sempre è adeguata”. Intervistato da Professione Veterinaria, settimanale di informazione dell’ANMVI, Valpreda si rivolge ai pubblici e ai privati: “la domanda professionale – dice- sta cambiando, e bisogna sempre ricordare che è l’offerta qualificata a stimolare la domanda...” Ma è la categoria a dover compiere uno “sforzo”. Secondo Valpreda “i veterinari sono una categoria ancora sostanzialmente arretrata”. Occorrono una formazione ed un aggiornamento post universitario proiettati nel futuro. Punti deboli? Secondo Valpreda i veterinari non sanno niente di temi emergenti come la bioetica e gli ogm. E sui rapporti tra pubblici e privati non usa mezzi termini: “Se un veterinario ispettore degli alimenti si mette a curare i cani non sarà mai un bravo veterinario dei piccoli animali e nemmeno un buon sanitario pubblico”. L’intervista a Mario Valpreda verrà pubblicata integralmente sul numero 18 di Professione Veterinaria.