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Il miglior atto d'amore per Natale: non regalare animali

In difesa di cani e gatti Siamo ormai al culmine della caccia ai regali natalizi. I titoli allarmati della stampa sulla recessione non impediscono alla gente di rimanere devota a quel rito che si compie, ogni anno, in questi giorni. La congiuntura economica ridurrà certamente il budget, ma non riuscirà a fare sparire i pacchetti sotto l'albero di Natale.

L'importante è che, dentro quei pacchetti, non ci siano movimenti strani. In altri termini, cerchiamo di evitare uno dei più classici regali fortemente voluto dai bambini che spesso, davanti alla vetrina che espone cuccioli di varie specie, riescono a convincere i genitori a compiere un errore madornale. L'acquisto di un animale, sia esso un semplice pesciolino rosso, deve essere il coronamento di un sogno, ma soprattutto deve essere un atto di grande responsabilità.

Mentre scrivo, la memoria corre a un evento di qualche anno fa, quando fui chiamato a casa di una famiglia per visitare un cane. Era il giorno dopo l'epifania e, mentre uscivo dall'abitazione, guardavo su una finestra il nastro, ora spento, con le lampadine che avevano brillato incessantemente fino al giorno prima. Sul davanzale, dentro una scatola di plastica con due dita d'acqua gelida, c'era una tartaruga immobile. Non interessava più a nessuno, neanche ai bambini che avevano strillato a lungo per averla ed era stata esiliata lì, in attesa degli eventi. Ricordo che, con grande sollievo dei genitori, non ebbi difficoltà a prenderla e a metterla nella tasca del giaccone. Ora è a casa di un'amica dentro un acquario riscaldato e, come tutti gli anni, le porterò una scatoletta di leccornie avvolta in un nastro colorato.

Non cedete alle voglie dei bambini che oggi fanno la croce con i denti per quel regalo e, dopo due giorni, finisce nello sgabuzzino o in cantina a prendere polvere. Non fatelo con alcun animale, perché, anche la piccola tartaruga o il pesce rosso, hanno una loro sensibilità (ci crediate o no è così) e soprattutto gli dobbiamo una dignità di vita che solo un percorso adeguato di educazione e responsabilità può garantire. Leggo su gran parte della stampa slogan del tipo: "Per Natale fai un atto d'amore: adotta un cane da un canile". Campagne lanciate in assoluta buona fede, sia chiaro, da blasonate associazioni animaliste. Eppure non mi convincono.

Cambierei lo slogan: "Per Natale fai un atto d'amore: non regalare animali. Aspetta dopo la Befana". Quando l'orgia delle feste è passata e il delirio del traffico in centro si è smorzato nelle luminarie spente, la ragione prende il sopravvento ed è allora che regalare un cane o un gatto diventa forse un vero atto d'amore, ma soprattutto di educazione responsabile. Leggo una sorta di decalogo pubblicato dal Corpo forestale dello Stato. "Se decidi di acquistare un cucciolo di cane rivolgiti possibilmente a un canile". Capisco la buona fede, ma sono in totale disaccordo.

Se decidi di prendere un cane rivolgiti a un veterinario che ti saprà dare preziose indicazioni, sulla razza, sui soggetti dei canili, sulle spese cui andrai incontro (non trascurabili) e soprattutto sull'impegno che ti prendi.

OSCAR GRAZIOLI