FARMACI: UNA RESPONSABILITA’ CONDIVISA
Con un comunicato stampa, AISA interviene sul ruolo del farmaco veterinario oggi che "sempre più deve essere uno strumento di controllo e di terapia precoce oltre che di cura e questo per tutte le ragioni legate alla sicurezza alimentare e l'impatto che essa ha nella vita di tutti i consumatori, e ciò specialmente in relazione agli animali produttori di derrate alimentari. In quest'ottica, assume sempre più importanza la medicazione orale. E ciò innanzi tutto perché è l'unica via di somministrazione che riduce al minimo lo stress dell'animale e poi perché è vitale nei grandi allevamenti, in quanto permette di ottimizzare costi e tempi di gestione".
L'uso responsabile, secondo l'Associazione delle Industrie della Salute Animale, riguarda tutti e tre i soggetti che intervengono - in modalità differenti - nel ciclo di somministrazione: il veterinario, l'allevatore, il produttore. E' responsabilità dei medici veterinari conoscere bene le molecole per prescrivere i medicinali più appropriati e controllare il loro uso in sicurezza. E' invece compito dell'allevatore ricoprire un ruolo chiave nel prevenire la malattia e garantire un uso corretto dei medicinali prescritti. L'allevatore deve monitorare regolarmente la salute ed il benessere dei propri animali: prendere nota di qualsiasi modifica del loro stato di salute è essenziale per una precoce diagnosi da parte del veterinario.
Alle aziende produttrici, il compito di garantire scientificamente qualità, sicurezza ed efficacia del farmaco. Il percorso di immissione sul mercato di un medicinale veterinario, comportando un complesso iter scientifico e uno stringente percorso di autorizzazione al commercio, ha la durata di anni e comporta un investimento economico da parte delle aziende di parecchi milioni di euro. Di particolare importanza sono gli studi sui residui dei medicinali, studi obbligatori per legge, che determinano i cosiddetti "tempi di sospensione o di attesa" prima del consumo di derrate alimentari di origine animale, quale latte e carne", per poter "escludere pericolo per la salute dell'uomo e/o inconvenienti della trasformazione industriale dei prodotti alimentari".
E' evidente che un uso non responsabile e un uso non specie-specifico del farmaco, potrebbe compromettere - aumentando la possibilità di sviluppo della resistenza agli antibiotici da parte degli animali - la loro efficacia e vanificherebbe i tanti sforzi fatti per ottenere molecole adatte.
AISA ritiene essenziale che tutti gli operatori della filiera lavorino in stretta collaborazione ed è allo stesso modo impegnata nella diffusione e promozione dell'uso responsabile presso tutti i protagonisti del comparto: dai veterinari agli allevatori e lavora affinché essi contribuiscano alla medesima promozione, garantendo qualità, efficacia, trasparenza e responsabilità nelle loro scelte specifiche.
ANTIMICROBIAL RESISTANCE, PARERE EFSA
Allegati |
COMUNICATO AISA USO RESPONSABILE FARMACO VETERINARIO.pdf |
NOTIZIE PIU' LETTE
- Bluetongue in Italia, le indicazioni per gli allevatori
- PSA, in vigore la nuova ordinanza commissariale
- PSA, la UE aggiorna le zone di restrizione in Italia
- Cani e incolumità pubblica, OM prorogata senza modifiche
- PSA, rimodulate le misure per gli allevamenti suinicoli
- PSA in Italia, la UE rimodula le zone di restrizione