• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31385

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

MUR

Studenti universitari, il Mur aumenta le borse di studio

Studenti universitari, il Mur aumenta le borse di studio
Il Ministero dell'Università ha aumentato gli importi minimi delle borse di studio per gli studenti universitari e ampliato la platea dei beneficiari.

Aumentano per l’anno accademico 2024/2025 gli importi minimi delle borse di studio e i limiti massimi ISEE e ISPE per l’accesso ai benefici relativi al diritto di studio. Lo ha deciso il Ministero dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, a seguito della variazione media annua dell’indice generale Istat dei prezzi al consumo pari a +5,4 per cento.

Borse di studio - Nel dettaglio, l’importo delle borse di studio per gli studenti fuori sede sarà di 7.015,97 euro (+ 359,45 euro), quelle per gli studenti pendolari 4.100,05 euro (+ 210,06), mentre per gli studenti in sede l’ammontare sarà pari a 2.827,64 euro (+ 144,87). Tali importi sono ulteriormente aumentabili per gli studenti meno abbienti.

Limiti ISEE e ISPE - Inoltre, salgono i limiti massimi dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE) in modo da allargare ulteriormente la platea dei beneficiari delle misure di diritto allo studio. Il primo è stato definito in 27.726,79, con un aumento di 1.420,54 euro, e il secondo il 60.275,66, corrispondente a un incremento di 3.088,13 euro.

"Il rafforzamento del diritto allo studio è un’assoluta priorità del Governo. Aumentare il valore delle borse, adeguandolo al tasso di inflazione, è una nuova dimostrazione della volontà di essere al fianco degli studenti e delle loro famiglie. Un impegno che si aggiunge alla copertura di tutti gli idonei per lo scorso anno, come mai era avvenuto prima, e allo stanziamento record per le borse per il 2024. Atti concreti che dimostrano come per questo Governo lo studio sia un vero diritto per tutti e non un privilegio per pochi", commenta il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.