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IL PARERE

Micotossine, Cnsa avverte: "un potenziale problema esiste"

Micotossine, Cnsa avverte: "un potenziale problema esiste"
mancano informazioni sulle esposizioni combinate. In un’ottica One Health il CNSA suggerisce di affrontare il problema anche nel settore dei mangimi e della salute animale.

A causa del cambiamento climatico  le micotossine sono verosimilmente destinate ad assumere una crescente importanza nei paesi temperati, come l’Italia. Il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (Cnsa)  rinnova con un recente parere le preoccupazioni già formulate nel 2021 riguardo all'inadeguata valutazione del rischio delle esposizioni combinate a micotossine. I cereali - in particolare la farina di mais- e le spezie sono le categorie alimentari da tenere maggiormente in considerazione.  Infatti, analizzando i dati disponibili sui campioni di alimenti in Italia, la positività si concentra in questi gruppi di alimenti e conta per il 16% ("significativa ma non eclatante" secondo il Comitato), il problema è che mancano studi per valutare adeguatamente il rischio tossicologico della co-presenza di micotossine diverse.

Per il Comitato, la compresenza di micotossine diverse in alimenti e/o filiere importanti per la popolazione generale italiana, a partire dai cereali, "è possibile" anche se "suffragata dai dati limitati disponibili". Le evidenze sperimentali mostrano che la frequente compresenza di più micotossine negli alimenti deve essere attentamente considerata per i possibili effetti additivi/sinergici utilizzando gli strumenti sviluppati dalla tossicologia delle miscele.
Le informazioni disponibili, ancorché limitate e frammentarie, consentono di concludere che "un potenziale problema esiste". Tuttavia, la mancanza di una solida base di dati per valutare tali effetti additivi (o anche interazioni) e la ridotta disponibilità di accurate informazioni sulle esposizioni combinate nello scenario italiano precludono una valutazione.

Informazioni "cruciali" tutt'ora mancanti- Per il Comitato è necessario acquisire una serie di informazioni già ritenute "cruciali" nel 2021, senza le quali non è possibile procedere ad una valutazione del rischio basata
• Identificazione e quantificazione delle miscele di micotossine almeno nelle categorie maggiormente interessate alla contaminazione;
• Studi su tali esposizioni combinate per identificare il tipo e la relazione dose-risposta;
• Studi di biomonitoraggio per valutare l’impatto delle esposizioni combinate sulla popolazione, tenendo conto della differente suscettibilità ad effetti tossici legata al genere (ad es., interferenza
endocrina) nonché della presenza di gruppi vulnerabili per caratteristiche intrinseche (ad es., bambini) e delle abitudini alimentari (ad es., soggetti con celiachia forti consumatori di mais).

Il Comitato "tiene alta l'attenzione" e conclude auspicando un progetto dotato di adeguate risorse, per effettuare una corretta valutazione del rischio. In un’ottica One Health il Cnsa suggerisce anche di affrontare il  problema nel settore della sicurezza dei mangimi e della salute animale.

Valutazione tossicologica miscele di micotossine 2022-23

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