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GIORNATA NAZIONALE

Lotta allo spreco alimentare: una sfida anche per la Veterinaria

Lotta allo spreco alimentare: una sfida anche per la Veterinaria
Il recupero delle eccedenze alimentari è la strategia, unica nel suo genere, alla base della prima legge italiana contro lo spreco. 

Nella giornata nazionale per la prevenzione dello  spreco alimentare, anche la Veterinaria ha molto da dire e da contribuire, non solo perchè il  recupero delle eccedenze richiede il mantenimento delle garanzie di sicurezza alimentare, ma anche perchè nella lotta agli sprechi hanno un ruolo anche le malattie animali.

Uno spazio emergente di competenza veterinaria- La sostenibilità alimentare, un grande tema epocale nel quale la Veterinaria può distinguersi attraverso il recupero delle eccedenze, "che sono soprattutto provenienti da filiere veterinarie", come ha fatto notare  Antonio Sorice, Presidente della Simevep, nel corso delle celebrazioni del 60° anniversario dell'Enpav, proprio in concomitanza con un altro evento socialmente rilevante come la giornata della Colletta Alimentare.
Due anni fa, l'Italia si è data la prima legge contro lo spreco alimentare, basata sul recupero e la ridistribuzione delle eccedenze alimentari, diversamente da altri Paesi, come la Francia, che hanno scelto una impostazione repressiva dello spreco. "Recuperare vuol dire rimettere in circolazione gli alimenti" a vantaggio ad esempio di comunità disagiate.
Il ruolo dei veterinari nel campo del contrasto allo spreco alimentare è dunque quello di favorire l’incontro fra domanda e offerta di alimenti in eccedenza, assicurando la salubrità degli alimenti recuperati e donati. I Veterinari di Sanità Pubblica sono quindi dei facilitatori - spiega una nota della Simevep- che in questa veste contribuiscono a trasformare gli sprechi in risorse, grazie al paradosso illuminato dell’economia circolare, che rappresenta l’unica strada sostenibile dal punto di vista etico, ambientale, economico e sociale per affrontare il tema della disponibilità alimentare.

Le malattie animali-  A valle, c'è un problema di educazione del consumatore nei confronti del cibo e degli acquisti. A monte invece, si lavora per evitare gli abbattimenti di animali, un'altra forma di "spreco" all'origine, che solo i medici veterinari possono contrastare. La lotta alle malattie animali è anche una forma di lotta contro lo spreco, che antepone la prevenzione allo stumping out. La prospettiva mondiale del problema ci viene insegnata dall'OIE ogni volta che mette l'accento sulle malattie animali, che impoveriscono le popolazioni e minacciano la food security.

Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare- Il Ministero delle Politiche Agricole fa sapere che,ogni anno, vengono recuperate 550mila tonnellate di cibo in eccedenza e distribuite a chi è in difficoltà, ma l'obiettivo è arrivare a 1 milione di tonnellate.
Con la legge italiana contro gli sprechi alimentari è stato finanziato con 2 milioni di euro l'acquisto di alimenti da destinare agli indigenti ed è stato  istituito un Fondo da 3 milioni di euro destinato al finanziamento di progetti innovativi contro lo spreco. La stessa legge dispone che, in caso di confisca, i prodotti alimentari vengano ceduti con priorità ai più bisognosi. Infine è stata data ai Comuni la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche (TARI) relative ad attività produttive che producono e distribuiscono beni alimentari in caso di donazione gratuita agli indigenti.