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EMERGENZE E CONTROLLI

Marabelli: la sicurezza totale non esiste e naturalità non è garanzia

Marabelli: la sicurezza totale non esiste e naturalità non è garanzia
«I cibi di oggi? Più sicurezza e qualità grazie alla tecnologia». Lezione di Romano Marabelli alla Cattolica.
Svolgendo una lezione per gli studenti del dottorato di Agrysistem, il Capo Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute del Ministero della Salute, ha speigato che i sistemi di controllo sanitari italiani sono efficacissimi; non altrettanto il sistema politico, sovente contradditorio nelle sue strategie. Si blocca per esempio la produzione di mais OGM e poi si importa al 50 per cento dall'estero, oppure se ne consente l'uso nei biodigestori.

"La realtà effettiva - ha spiegato Romano Marabelli - è molto diversa dalla percezione che ne hanno i cittadini ed anche le istituzioni vedono in modo diverso da come sono effettivamente le questioni. Le emergenze sono rarissime e sono spesso il frutto di una gestione inadeguata, soprattutto ora che abbiamo a disposizione strumenti tecnico-scientifici straordinari. Così allarmano molto di più i rischi chimici, rarissimi, che quelli legato ai patogeni. Nel primo caso i controlli sono accuratissimi e l'uso dei fitofarmaci soggiace al piano nazionale dei residui che verifica ogni anno che siano state ottemperate le norme di legge molto restrittive. Diverso il discorso dei rischi biologici, ovvero il passaggio di microrganismi e virus da piante, animali e quindi all'uomo attraverso la filiera agro-alimentare; in questo caso si paga un inadeguato governo del sistema. La naturalità non è una garanzia; molti veleni sono di origine naturale ed è per questo che i guai derivano da un mancato sistema di controllo».

E ancora: «Le emergenze nascono dove i sistemi di controllo sono deboli e non si verifica tutta la filiera. Oggi c'è a disposizione il Rasff, ovvero un sistema di allarme rapido per gli alimenti ed i mangimi, uno strumento efficace per lo scambio di informazioni sulle misure da adottare di fronte a rischi gravi. Questo scambio di informazioni aiuta gli Stati membri ad agire più rapidamente e in modo coordinato in risposta a una minaccia per la salute causata da alimenti o mangimi».

«Dobbiamo ricordare - ha proseguito Marabelli - che la sicurezza è un pre-requisito essenziale, ma quella totale non è possibile. Tuttavia oggi dobbiamo convincerci che tutti i prodotti di qualità sono il risultato di una elevatissima tecnologia che garantisce non solo la sicurezza, ma la stessa qualità, molto di più degli enfatizzati alimenti "di una volta" che non garantivano certo uniformità. Un discorso che vale per i prosciutti, come i vini: quelli prodotti oggi, offrono molte più garanzie. E quindi un conto è comunicare ed un altro produrre».

«Vien da sorridere quando si pensa a come la pubblicità può essere fuorviante perché sovente si comunica un metodo "medioevale" di produzione, più che quello attuale che si avvale di tecnologie straordinarie che assicurano qualità, sicurezza e uniformità. Un esempio: chi metterebbe una gallina su un tavolo dove poi si fanno pasta o biscotti? Per fortuna poi si produce con norme rigorosissime garantite da una tecnologia avanzatissima!».

«Sovente applichiamo regole meno restrittive ai paesi terzi che a noi stessi; oggi tre miliardi di persone chiedono di migliorare il loro tenore di vita, quindi è necessario mettere insieme una adeguata strategia di sviluppo; Expo 2015 ci obbligherà a costruirne una adeguata e a presentarci con un progetto che ci consenta di essere ancora un punto di riferimento nel mondo». (fonte: ilpiacenza.it)

Da sin. Gianfranco Piva e Romano Marabelli (foto: ilpiacenza.it)