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PIANO UE

Carni equine, quanto costano i test del monitoraggio

Carni equine, quanto costano i test del monitoraggio
L'Europa finanzierà il 75 per cento delle attività analitiche di monitoraggio, ma non le analisi seguenti alla rilevazione della positività.
I fondi andranno a coprire in parte le spese per le analisi del Dna e in parte quelle più specifiche e costose, che mirano, una volta individuata la presenza della carne di cavallo, a rilevare eventuali tracce di fenilbutazone. Fondi europei a parte, l'Istituto zooprofilattico è finanziato dal Sistema sanitario nazionale, anche se la competenza diretta ricade sulle Regioni. Nonostante la crisi non si sono registrati tagli: «È calata l'attività che svolgiamo verso i privati, ma l'attenzione alla prevenzione e alla salute pubblica è rimasta costante», conferma a Brescia Oggi il Direttore Sanitario dell'IZSLER, Giorgio Varisco.

Per scoprire la presenza di carne di cavallo, il laboratorio bresciano ha utilizzato una tecnica della biologia molecolare chiamata Reazione a catena della polimerasi, che ha permesso di scoprire come nelle lasagne incriminate il Dna equino presente fosse presente in una percentuale superiore all'un per cento. «Questa è l'analisi richiesta dal Documento europeo specifico per questa casistica», sottolinea Varisco, chiarendo che i tecnici dello Zooprofilattico effettueranno ulteriori indagini quantitative, «anche se non sono previste dall'Ue. Per ora abbiamo analizzato una sessantina di campioni, che saranno sottoposti a nuova lettura».

La Commissione europea ha raccomandato un mese di controlli, con la possibilità di estenderli per ulteriori due mesi.

Per ora, l'unica positività riscontrata riguarda le lasagne vendute in un supermercato dell'hinterland di Brescia, confezionate da una ditta di San Giovanni in Persiceto, che utilizza carne macinata dalla Dia di Calcinato, la quale si rifornisce da due aziende, una bresciana e una di Lecco, ma molti campioni provenienti anche da altre aziende devono ancora essere analizzati. L’obiettivo di questi controlli è stabilire se questi prodotti contengano carni equine, non indicate correttamente nell’etichettatura sull’imballaggio o, nel caso di prodotti alimentari senza imballaggio preconfezionato, se le informazioni relative alla presenza di carni equine non siano messe a disposizione del consumatore o delle collettività.

Oltre ai controlli sul DNA equino, la Commissione ha raccomandato la ricerca del fenilbutazione. L'eventuale riscontro di questo infiammatorio nella catena alimentare aggiungerebbe alla frode commerciale, risvolti di sicurezza alimentare e sanitaria.

Sono attivi in Italia i laboratori dell'IZS di Torino e di Brescia.

pdfDECISIONE_UE_CONTRIBUTO_FINANZIARIO_DELLUNIONE.pdf749.46 KB