In Alto Adige, la mappatura del dna dei cani si è fermata: "Nel servizio pubblico manca personale per eseguire il test e mancano ambulatori". L'Assessore: "Restituiremo i soldi". Che fine ha fatto la mappatura del dna in Alto Adige? Al momento su più di 45 mila, i cani in regola sono poco più 13 mila, secondo quanto riporta il notiziario altoadige.it. I proprietari che hanno già versato il dovuto (dai 70 a i 100 euro) vengono rassicurati dal Servizio veterinario provinciale: l'applicazione delle sanzioni è slittata al 2026.
Anche Franz Hintner, presidente dell'Ordine dei veterinari lo conferma: «La normativa è in vigore ma le sanzioni scatteranno nel 2026. Nel servizio pubblico manca personale per eseguire il test e mancano ambulatori. C'è solo la Sill che effettua il servizio e non si può costringere chi abita in periferia a raggiungere Bolzano. Come non si può costringere il singolo cittadino a rivolgersi agli ambulatori veterinari privati perché non esiste alternativa».
Profilazione genetica obbligatoria- Cinque anni fa, veniva approvata la legge che stabilisce che i proprietari di cani residenti in Alto Adige debbano sottoporre i loro animali a profilazione genetica. La misure era stata introdotta per ragioni di igiene urbana correlate alla presenza di deiezioni canine nelle strade. Dopo un periodo di transizione, prolungato di un anno a causa della pandemia, dal 2024 avrebbe dovuto essere possibile identificare gli escrementi dei cani e i proprietari dei cani randagi. I costi per la creazione del profilo sono a carico dei proprietari. Erano stati calcolati in 65 euro per il Servizio veterinario dell'Azienda sanitaria provinciale, mentre i Veterinari privati stabiliscono le proprie tariffe.
I problemi attuativi- La norma introdotta nel 2020 presenta svariati punti deboli: il fatto che non tutti i cani siano registrati all'anagrafe canina (anche se è obbligatorio) o che molti turisti portino i loro cani in vacanza (senza essere soggetti all'obbligo di mappatura). Il Servizio conferma la carenza di personale e di ambulatori dedicati. Si fatica a trovare veterinari anche perché è richiesto il patentino, come del resto per i medici.
L'assessore Stefano Fattor dichiara di far propria la proposta di restituire i soldi ai proprietari che hanno pagato la profilazione genetica. "Poiché si è trattato di fatto di una tassa di scopo, pagata ma senza corrispettivo del servizio, la Provincia potrebbe restituire quanto incassato sotto forma di voucher da 50 euro finalizzato alla vaccinazione dei cani per l'anno in corso. Faccio mia la proposta e volentieri la rilancio"- dichiara l'assessore.