Su richiesta della Regione Lombardia, l'Antitrust si pronuncia sulla regolamentazione della toelettatura: non è una professione, ma una libera attività economica.
"Una professione si caratterizza per la componente di lavoro intellettuale e deve rimanere distinta da attività artigianali, commerciali e di pubblico esercizio, quale risulta essere la toelettatura animale". Lo afferma l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sul proprio bollettino ufficiale, pubblicando un parere richiesto dalla Regione Lombardia, in relazione al progetto di legge regionale n. 22 “Disciplina dell’attività di toelettatura di animali da compagnia”.
Restrizioni ingiustificate- Esprimendosi sul progetto di legge regionale, il Garante della Concorrenza formula alcuni principi generali dal punto di vista concorrenziale: imporre una formazione obbligatoria al toelettatore è una restrizione ingiustificata al libero svolgimento dell'attività. Inoltre, trattandosi di toelettatura non vi sarebbero quei "motivi imperativi di interesse generale" che rendono necessario regolamentare una attività commerciale e di pubblico esercizio quale è la toelettatura.
No alla formazione come barriera- Nel mirino dell'Antitrust c'è soprattutto la previsione obbligatoria di un corso teorico/pratico di “almeno trecento ore”, che richiede "un investimento eccessivo e non proporzionato in termini di tempi e costi". La previsione, inoltre, "appare del tutto sproporzionata in relazione all’attività di toelettatura di animali domestici (cani e/o gatti)". Si tratterebbe di una barriera all’accesso al mercato per un nuovo entrante e di un vantaggio per i toelettatori già attivi sul mercato, espressamente esentati dal nuovo obbligo formativo nel progetto di legge.
Tutele già sufficienti- Il progetto di legge "non risulta soddisfare neanche il criterio della necessarietà". Secondo l'Antitrust, per la tutela del consumatore/proprietario, del benessere degli animali e degli stessi operatori del settore "appaiono sufficienti la predisposizione e il rispetto di adeguate norme igienico-sanitarie e di sicurezza".
No alla trasformazione in professione regolamentata- Da questo punto di vista, la proposta normativa in argomento si tradurrebbe, di fatto, nella trasformazione di un’attività economica di vicinato (il negozio di toelettatura), consistente sostanzialmente nella fornitura di servizi di pulizia e tosatura di animali domestici (da erogarsi in regime di libera prestazione, ai sensi della Direttiva Servizi 2006/123/CE), in una nuova professione regolamentata.
In conclusione, l'Antitrust ritiene "preferibile il mantenimento dello status quo", piuttosto che una legge restrittiva della concorrenza. Il requisito della formazione preventiva e obbligatoria, anzichè esclusivamente volontaria e facoltativa, si pone agli occhi dell’utenza come "un fattore premiale del soggetto formato nel confronto competitivo con gli altri toelettatori (non formati o formati mediante corsi differenti)".
PROGETTO_DI_LEGGE_REGIONE_LOMBARDIA_DISCIPLINA_TOELETTATURA.pdf143.84 KB