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BIOSICUREZZA

PSA a Parma, Emilia Romagna: mettere in sicurezza gli allevamenti

PSA a Parma, Emilia Romagna: mettere in sicurezza gli allevamenti
L'Emilia Romagna annuncia un terzo bando per la biosicurezza negli allevamenti suinicoli. Dopo la positività nel parmense, l'obiettivo è di ridurre "in modo massivo" la presenza dei cinghiali.

Dopo la conferma di un caso di PSA in una carcassa di cinghiale rinvenuta a nel comune di Tornolo di provincia di Parma gli assessori regionali Alessio Mammi (Agricoltura e Caccia) e Raffaele Donini (Politiche per la Salute) chiedono ai Ministri competenti una strategia nazionale "con una catena di comando chiara, che preveda quanto necessario per derogare alle normative ordinarie nell’assegnazione dei servizi e adeguatamente finanziate". 

Depopolamento dei cinghiali - La strategia annunciata dagli assessori prevede l'adozione di misure straordinarie per agire con più incisività nella riduzione dei cinghiali. La Regione si è impegnata a promuovere e sostenere l’attività delle polizie provinciali per l’attuazione dei piani di depopolamento della specie. Gli Assessori hanno fatto sapere che proprio in questi giorni "è stata approvata la seconda tranche di finanziamenti alle Province per l’anno in corso, per complessivi 900 mila euro, parte dei quali destinati proprio alla riduzione dei cinghiali con l’obiettivo di ridurne in modo massivo la presenza sul territorio" hanno chiarito.

Sostegni al settore - Ai Ministri, la Regione chiede inoltre "urgenti nuove misure" per sostenere un settore produttivo che inizia a subire i primi effetti dovuti alle restrizioni al commercio.

Bandi già attivi - Tra gli interventi per mettere in sicurezza il patrimonio zootecnico, la Regione ha avviato in questi giorni un nuovo bando rivolto alla biosicurezza degli allevamenti, che mette a disposizione delle imprese 5 milioni di euro. Un terzo bando uscirà a breve- hanno annunciato gli assessori.

AUSL Parma: un caso di PSA nel cinghiale