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3MILA AZIENDE A RISCHIO

Umbria, soccolso alpino per trasferire anche il bestiame

Umbria, soccolso alpino per trasferire anche il bestiame
La Protezione civile della Regione Umbria ha organizzato una colonna mobile. Un piano per il trasferimento delle famiglie e del loro bestiame.
Ieri la colonna mobile ha raggiunto Castelluccio di Norcia, attraverso una strada sterrata percorribile solo con fuoristrada in circa un'ora e mezzo. Determinante per recarsi a Castelluccio è stato l'operato del Soccorso Alpino  che - insieme al Corpo Forestale dello Stato- assicura anche  il trasporto di alimenti, medicinali e quanto altro necessario per le persone rimaste ancora nel paese e per il bestiame.

A Castelluccio, la protezione civile della Regione ha incontrato i componenti dei sei nuclei familiari, in tutto una quindicina di persone, che avevano finora deciso di non spostarsi per non abbandonare il bestiame: complessivamente 600 pecore, 100 bovini e una quarantina di cavalli. A loro è stato prospettato un piano per il trasferimento degli animali in un luogo sicuro, in parte con camion mentre per le greggi in transumanza, riferisce una nota regionale.

L'agricoltura, anche a conduzione  familiare, contribuisce in modo importante all'occupazione e all'economia di quei territori. Nelle prossime ore verranno definiti i dettagli e anche gli ultimi abitanti rimasti in paese potranno essere alloggiati altrove, con una soluzione più confortevole e sicura sia per le persone sia per il bestiame, continuando la propria attività.

Della colonna mobile hanno fatto parte anche tecnici dell'Enel, che hanno provveduto agli allacci necessari, mentre Vus-Valle Umbra Servizi si sta occupando degli allacci dell'acqua per abbeverare gli animali finché non saranno messi al sicuro.

Sono circa 3mila le aziende agricole a rischio nei territori dei comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo che hanno subito danni strutturali gravi nelle campagne dove c'è un'elevata significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali. È quanto emerge dalla prima analisi dei danni provocati dal sisma nelle elaborato dalla Coldiretti.