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EMILIA ROMAGNA

Più efficacia alle indagini sui bocconi avvelenati

Più efficacia alle indagini sui bocconi avvelenati
Identificare le priorità in ciascun territorio e sviluppare una maggiore interazione tra i soggetti coinvolti. L'Emilia-Romagna studia strategie più efficaci contro i "bocconi avvelenati".
Questo quanto si è deciso in un incontro operativo che si è svolto nella sede dell'Assessorato alle politiche per la salute della Regione Emilia su iniziativa del Comando regionale del Corpo Forestale dello Stato e del Servizio veterinario e igiene degli alimenti, per rendere più efficaci le indagini. Un reato che colpisce in prevalenza gli animali da compagnia (cani e gatti), oltre a piccioni e animali selvatici. Nel 2010 sono stati 748 i reperti recuperati (esche e animali morti per sospetto avvelenamento) e 688 nel 2009, quasi il doppio degli anni precedenti (il numero oscillava tra 300 e 400).

Tema dell'incontro operativo era di definire gli obiettivi 2012, in particolare sul fronte dell'attività repressiva. Dopo l'adozione delle linee guida regionali, che hanno definito nel 2009 un unico percorso organizzativo, e dopo la mappatura regionale dei luoghi dove vengono ritrovate le esche, il tema è dare ora maggiore efficacia alle indagini.
E' emerso, dunque, come sia opportuno non disperdere le energie e concentrare l'attività in particolare sulle priorità a livello provinciale. Un contributo in tal senso è dato dalla mappatura regionale dello scorso anno, che ha permesso di identificare nelle diverse realtà modalità e luoghi degli avvelenamenti.

In ogni provincia si dovrà sviluppare più continuamente quella integrazione tra i diversi soggetti coinvolti, così come è stato definito nelle linee guida regionali (delibera di Giunta 469/2009): Prefettura, Forze di Polizia (Corpo Forestale, Polizia provinciale, Polizia municipale), Servizio veterinario dell'Azienda Usl, sezione locale dell'Istituto zooprofilattico.
Alcune realtà, peraltro, già si muovono con efficacia: Ferrara, per quanto riguarda l'aspetto organizzativo, e Forlì per l'attività di indagine (un'inchiesta su 13 cani avvelenati nel 2009 ha portato alla denuncia di 5 persone all'autorità giudiziaria).

E' stato inoltre rimarcato come in Emilia-Romagna siano aumentate l'attenzione e la partecipazione attiva, con segnalazioni di episodi di avvelenamento, di chi è proprietario di animali da compagnia e di allevatori, oltre che dei veterinari. Solo in Emilia-Romagna si registra un quarto delle segnalazioni effettuate in tutta Italia.
Il tavolo operativo si ritroverà entro la fine del 2012 per valutare la o meno la necessità di aggiornare le linee guida del 2009 (fonte: saluter.it)

ESCHE AVVELENATE, DATI EMILIA ROMAGNA 2010

ESCHE AVVELENATE, DATI EMILIA ROMAGNA 2009