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Decreto Rilancio, Enpav: pronti a versare i bonus

Decreto Rilancio, Enpav: pronti a versare i bonus
Il Presidente Mancuso: l'Enpav è pronta a versare anche i bonus anche di aprile e maggio. Si attende il decreto attuativo.

Per finanziare i bonus di aprile e maggio viene aumentato il Fondo per il reddito di ultima istanza e il Decreto Rilancio quantifica l'importo in 650 milioni di euro. Ma non è certo che venga totalmente destinato alle casse. Sarà il Ministero del Lavoro, rendendo operativi i pagamenti, a chiarire questa e altre incognite. Intanto le casse sono prudentemente soddisfatte.

Il Presidente dell'Enpav Gianni Mancuso stigmatizza la lunga gestazione di questi provvedimenti e la pesantezza burocratica che li accompagna: "Il Ministero del Lavoro ha sessanta giorni di tempo per il decreto interministeriale (con il Mef, ndr) noi siamo già pronti ai versare i bonus".

L'Enpav è fra le casse che sono già in grado di erogare i bonus, altre stanno avendo problemi di liquidità e si aspettano che il Governo rimborsi il bonus di marzo prima di versare quello di aprile. Gli uffici del Ministro Nunzia Catalfo ci stanno già lavorando: la direzione generale che gestisce il Fondo per il reddito di ultima istanza sta preparando la restituzione del bonus anticipato a marzo da tutte le casse.

Per il mese di marzo, l'Enpav ha versato 16.500 bonus ad altrettanti Medici Veterinari aventi diritto: sono coloro che hanno dichiarato un reddito fino a 35 mila euro e coloro che, fra i 35 e i 50mila euro, hanno auto-dichiarato una riduzione del 30% del loro reddito a causa dell'emergenza da coronavirus.
Per raggiungere con il bonus tutti gli aventi diritto, la scorsa settimana l'Enpav ha inviato il terzo richiamo a circa 300 iscritti che non avevano ancora presentato la dichiarazione integrativa, il documento richiesto in corso d'opera dal Ministro Catalfo per escludere una doppia iscrizione previdenziale e e quindi un doppio indennizzo.

Lo schema dei pagamenti di marzo, si dovrebbe ripetere per i bonus di aprile e di maggio: "Ci basta un clic per versarli- spiega Mancuso- senza costringere i Colleghi alla presentazione di nuove domande e senza dover istruire nuove pratiche farraginose che hanno già messo sotto stress i nostri uffici proprio in una fase di telelavoro e di emergenza per tutti".

Semplicità e rapidità. Le invocano tutte le casse che hanno faticato non poco a costruire un assetto, normativo e organizzativo, che ha permesso di pagare un bonus che era stato inizialmente negato dal Governo e successivamente sotto finanziato.

Auspicati anche tempi rapidi: il Ministero del Lavoro si è dato 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta un lasso di tempo che rischia di essere troppo lungo, secondo il Presidente dell’Enpav Gianni Mancuso, che auspica tempi più rapidi per non ritardare l’erogazione delle indennità. Burocrazia permettendo, l'Enpav non avrebbe che da ripetere soltanto la disposizione di pagamento. "Con il Decreto Rilancio si apre uno spiraglio per gli iscritti con contratto a tempo determinato e per i percettori di assegni di invalidità- spiega Mancuso.


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