Covid-19, indennità da rischio biologico per la dirigenza SSN

Depositato un emendamento per riconoscere alla diirigenza SSN l'esposizione al rischio di agenti biologici. Indennità da 4 a 10 euro in base al grado di rischio. Non solo da Covid-19.


E' della senatrice Laura Stabile (FI) l'emendamento al "Decreto Covid" che riconosce una indennità da rischio biologico alla dirigenza medica e veterinaria del SSN. La proposta è stata depositata in Senato, dove è in corso la conversione in legge del decreto legge 44/2021 noto per avere introdotto l'obligo di vaccinazione anti Sars Cov-2 per tutti i sanitari iscritti al rispettivo ordine professionale.

L'emendamento- sotto forma di articolo aggiuntivo - prevede la corresponsione di una indennità da rischio biologico nelle attività lavorative dei dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie, "in cui è presente una esposizione a rischio biologico identificabile nei gruppi 2, 3 e 4" in base alla classificazione del rischio biologico stabilita dal Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro.
Nei gruppi 2, 3 e 4 rientrano "gli agenti di cui è noto che possono provocare malattie infettive in soggetti umani". Non solo SARS CoV-2, ma più in generale anche tutti gli agenti patogeni che hanno effetto sull’uomo.

L'indennità, secondo l'emendamento Stabile, verrebbe corrisposta a partire dal 1º gennaio 2021, per ogni giornata di effettivo servizio prestato,  nella misura prevista di euro 4,13, euro 5,13e euro 10,26 a secondo dell'appartenenza ad uno dei suddetti gruppi.  L'individuazione dei dirigenti e l'attribuzione alla classe di rischio- verrebbe effettuata annualmente dal medico competente
Per la copertura finanziaria, la Senatrice Stabile valuta un fabbisogno di 230 milioni/ anno ricavato dall'aumento vincolato del Fondo sanitario nazionale.

L'emendamento rinvia all'articolo 7 (Aree dirigenziali) del CCNQ sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva.

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