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LE DICHIARAZIONI

Fiducia a Draghi, il voto delle parlamentari veterinarie

Fiducia a Draghi, il voto delle parlamentari veterinarie
Due sì e un no. Fra i tanti momenti eccezionali di questa 18° Legislatura, le tre parlamentari veterinarie si sono misurate con la partecipazione al voto del Governo Draghi.


Dal Senato- la prima Camera dove si è votato la fiducia al Governo presieduto da Mario Draghi- mercoledì è arrivato il sì "senza indugi" della senatrice veterinaria Caterina Biti (PD). Sulla sua pagina Facebook la senatrice fiorentina ha spiegato le ragioni del suo voto: "Di questo governo in questi giorni mi sono soffermata sulle diversità sostanziali, ontologiche, delle forze che lo compongono. Restano alcune preoccupazioni dovute a questo: restano lontananze abissali tra me - e il partito che qui rappresento e che voglio continuare a rappresentare a testa alta - e molti colleghi di questa maggioranza e i loro partiti. Tali differenze, tuttavia, sono state ricondotte a un disegno ben preciso dalle parole che il Presidente del Consiglio ha usato (e “osato”, in certi passaggi per niente scontati) nella sua comunicazione".

L'intervento del Presidente del Consiglio "ci richiama al nostro ruolo e alla responsabilità che tanto ho tenuto a mantenere in questi anni". "Non sarà semplice- ha aggiunto-  e tutti noi siamo chiamati - ciascuno nel proprio ruolo - ad impegnarci al massimo per mettere al primo posto solo il bene degli altri e di tutto il Paese. Ho trovato molto di me in questa convinzione e quindi, ancora una volta, ancora di più, sono pronta a fare del mio meglio".

La Senatrice Rosellina Brana (Lega) non ha invece affidato ad un post pubblico la comunicazione sul proprio proprio voto (favorevole), mentre alla Camera- dove la fiducia è stata votata ieri- la deputata Doriana Sarli (M5S) ha dato un "no sofferto" poi spiegato in un post sulla sua pagina Facebook. "Rivendico questa come una decisione assolutamente autonoma, non legata ad alcun gruppo né corrente all’interno del Movimento 5 Stelle. Il mio NO è quindi personale, svincolato dagli schieramenti che si sono delineati in questi ultimi giorni e che prefigurano schemi ideologici e comportamentali. Posizioni che non contesto ma nelle quali non credo di identificarmi"- ha scritto la deputata Sarli.

"Credo - ha aggiunto- che la larghissima maggioranza che appoggia questo Governo sia una pericolosa anomalia del processo democratico. Nel meccanismo disegnato dai padri costituenti, l’attività dell’esecutivo deve essere vagliata e valutata dal Parlamento. Malgrado questa mia sofferta decisione, valuterò senza pregiudizi l’operato del Governo, votando, in coscienza, provvedimento su provvedimento. Auspico che il nuovo Governo faccia cose buone per il Paese, ma non do la mia fiducia, soprattutto a ministri che mai più avrei voluto vedere al Governo del Paese. Anche dai banchi dell’opposizione, appoggerò quindi con convinzione tutto quello che andrà nella direzione dell’interesse collettivo e proverò a fare da sentinella se dovessi avere il sentore che gli interessi che si perseguono sono altri"- ha concluso.

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