La professione veterinaria è regolamentata in modo proporzionale alle libertà di accesso e di esercizio? La risposta nella griglia proposta dal Governo italiano.
Prima di procedere ad una riforma di stampo liberalizzatrice delle professioni intellettuali regolamentate, la Commissione Europea ha incaricato gli Stati Membri di misurare l'attuale livello di regolamentazione nazionale a cui sono soggette le professioni ordinistiche, Veterinaria compresa.
La valutazione di "proporzionalità", in Italia, verrà condotta sulla base di un test (griglia di valutazione) che si trova all'esame del Parlamento. Elaborata dai Ministeri competenti, la griglia ha già avuto il parere favorevole delle Regioni, che l'hanno tuttavia condizionato ad un approfondimento sul peso dell'Antitrust nel processo di valutazione, cioè nello stabilire se le regole di accesso e di esercizio sono giustificate oppure sono sproporzionate rispetto alle caratteristiche professionali.
La valutazione richiede la dimostrabilità che le regole in essere (es. abilitazione di Stato, competenze esclusive e riservate.) "sono giustificate soltanto dalla tutela dei consumatori" o se invece non vi siano riserve protezioniste. La valutazione non esclude di considerare "se l'obiettivo possa essere conseguito mediante mezzi meno restrittivi rispetto all'opzione di riservare le attività".
Atto n. 186 Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/958 relativa a un test della proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione delle professioni.